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Comune di Taurianova
venerdì, Febbraio 21, 2025

Giornata di pagelle, mica solo quelle della prima serata del Festival

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Oggi, a Taurianova, per molti è stato il giorno dell’incontro scuola-famiglia a poche ore dalle pagelle del primo quadrimestre. I giudizi: base, intermedio, avanzato. Parole. Che dicono tutto e potrebbero dire di più. Ma i bambini come vivono questi giudizi? Come li interpretano e come li sentono dentro di loro? Per un bambino, le parole delle pagelle magari sono altro. Il “base” potrebbe sembrare una scivolata, una meta ancora lontana, ma può anche essere l’inizio di una grande avventura, mentre “intermedio” sa di un passo già fatto, ma forse non del tutto compiuto. E “avanzato”, quella parola che sa di traguardo, di soddisfazione, ma anche di aspettative che si fanno più alte.

I bambini non vedono solo il giudizio, vedono i sogni che danzano nella loro mente, i tentativi che si intrecciano alle risate e alle sfide. Ogni parola scritta sulle pagelle è come un seme che, giorno dopo giorno, cresce e diventa una storia unica, un racconto di vita, di piccole vittorie e di grandi passi da fare.

Ecco perchè oggi ho chiesto ad un bambino, mio nipote Piergiorgio, di stilare le pagelle delle canzoni del Festival di Sanremo con me. Perchè i giudizi non sono solo numeri, ma sono come le note di una canzone che ogni persona canta a modo suo. 

Ecco le nostre pagelle.

Gaia – Chiamo io chiami tu

Zia Nadia: Gaia porta sul palco dell’Ariston un brano che gioca sul concetto della comunicazione tra due persone, ma anche dei ballerini accattivanti (forse più del brano stesso!) che sottolineano certamente il sound internazionale. Viviamo ore dentro i social e tra connessioni virtuali, ma abbiamo difficoltà a capirci davvero, anche quando siamo vicini. La stessa difficoltà che ho io a sopportare questo probabile tormentone fino all’estate. Voto: 7-

Piergiorgio: La canzone di Gaia mi ha fatto pensare a quando chiamo un amico per giocare e spero che mi dica subito di sì. Certo con quelle unghie di ferro come fa Gaia ad inoltrare una telefonata? Ecco perchè aspetta che chiama lui. Voto: 7

Francesco Gabbani – Viva la vita

Zia Nadia: Gabbani celebra la bellezza della vita con un brano ottimista, forse anche coinvolgente se si guarda il video che emoziona molto più del live. La canzone invita ad apprezzare le piccole gioie quotidiane e a vivere il presente con gratitudine, un tema bellissimo però nel 2025 forse bisogna trovare parole nuove per far sì che dovendo celebrare la vita non si scelga sempre e ancora il brano della Mannoia. Voto: 6,5

Piergiorgio: Nonostante il titolo, e le note alte dell’inciso, poteva metterci più felicità, però mi ha fatto venire voglia di ballare e cantare insieme a lui e dire: “viva la vita”! Voto: 8

Rkomi – Il ritmo delle cose

Zia Nadia: Rkomi torna con un brano che mescola emozioni complesse, esplorando le contraddizioni dell’esistenza, il contrasto tra ciò che vorremmo e ciò che siamo costretti a fare. La sua voce trasmette tanta vulnerabilità e serve il testo per comprendere le parole che risultano poi anche belle: «la bellezza dietro l’imprevisto». Voto: 6 +

Piergiorgio: La canzone dà il ritmo ai pensieri delle persone, è come una corsa in bicicletta giù e su per una collina. Voto: 7

Noemi – Se t’innamori muori

Zia Nadia: Noemi, un po’ Milva, un po’ Jessica Rabbit, interpreta con intensità una canzone scritta da Blanco e Mahmood che esplora l’amore nelle sue sfumature più travolgenti e pericolose. Il pezzo è costruito su un crescendo emotivo che colpisce dritto al cuore, anche se alla fine resta un classico, ma in questo salto nel vuoto è la sua voce graffiante il paracadute. Voto: 7 +

Piergiorgio: La voce di Noemi è potente come un’onda del mare che ti sorprende e infatti Noemi canta come una sirena del mare e con il suo strascico da sposa ha percorso “tutta l’Italia, tutta l’Italia, tutta l’Italia eh”. La sua canzone mi ha fatto anche pensare a quando mi butto giù dallo scivolo più alto: ho paura, ma poi è bellissimo! Voto: 8

Irama – Lentamente

Zia Nadia: Irama torna con un brano malinconico, che parla anche di crescita, errori e seconde possibilità. Una ballata moderna con una voce, sempre carica di pathos, ma forse poca dolcezza quanto ne richiederebbe il testo. Brano che probabilmente crescerà nelle varie serate, o cercando un riscatto nel pubblico. Certo deve evitare di vestirsi ancora da Lady Oscar. Voto: 7

Piergiorgio: La melodia di Irama mi fa ricordare quando guardo le nuvole che si muovono piano nel cielo. Mi ha fatto venire le lacrime agli occhi. Voto: 7,5

Coma_Cose – Cuoricini

Zia Nadia: Negli anni hanno raccontato lo loro storia, dalla delusione fino al matrimonio e ora, come una rivisitazione dei Ricchi e Poveri, raccontano l’amore ai tempi dei social. Il testo è dolce-amaro, con quella loro inconfondibile capacità di trasformare il quotidiano in cuoricini. Solo che poi io rispondo semplicemente con “ok” senza neanche un emoji! . Voto: 6+

Piergiorgio: Un trucco da bambola per un argomento importante come l’amore, che alla fine sembra più difficile dei compiti di matematica… però la musica è bella, e credo che loro si vogliono bene sul serio. Voto: 7,5

Simone Cristicchi – Quando sarai piccola

Zia Nadia: Simone Cristicchi torna a Sanremo con un brano che emoziona per la sua delicatezza e profondità. Una riflessione sul tempo che passa, sulle radici e sull’amore per una mamma (colpita da un’emorragia cerebrale) che non si spegne mai. E in perfetto stile Cristicchi ci invita a guardare la vita da una prospettiva nuova, dove anche la nostalgia diventa una forza. La canzone ha una bellezza fragile, che va protetta. Voto: 9-

Piergiorgio: La sua canzone è come una fiaba raccontata dalla nonna, dolce e un po’ triste. Mi ha fatto pensare a quando gioco a fare il grande o a quando penso mia mamma che cresce con me. Voto: 9

Marcella Bella – Pelle diamante

Zia Nadia: Marcella Bella torna sul palco di Sanremo con una canzone che celebra la resilienza dell’animo umano. E’ la pagina seguente al brano di Loredana Bertè dello scorso anno, con grinta e voce calda. Sicuramente ha unito tradizione e modernità in modo elegante, ma largo ai giovani. Voto: 6,5

Piergiorgio: Non la conoscevo, ma zia mi ha detto che quando lei aveva la mia età (9 anni), Marcella Bella era sul podio del Festival di Sanremo di quell’anno. Ieri mi è sembrato che cantasse per tutti quelli che hanno bisogno di sentirsi un po’ più forti. Voto: 6,5

Achille Lauro – Incoscienti giovani

Zia Nadia: Achille Lauro continua il suo percorso di provocazione artistica e conferma la sua capacità di sorprendermi, con un brano che gioca con il concetto di ribellione e gioventù perduta in cerca di identità, con un sound che mescola elettronica e rock. E’ un artista che si presenta in continua evoluzione, ma invece sa bene dove vuole arrivare. Voto: 7,5

Piergiorgio: Achille è come un arcobaleno dopo la pioggia, pieno di colori e speranza. Io la so già a memoria, forse sono un bambino incosciente. Voto: 7,5

Giorgia – La cura per me

Zia Nadia: Giorgia è Giorgia, e ritorna con una ballata intensa che esplora il tema dell’amor proprio. La sua voce potente trasmette tantissimo indipendentemente dalla melodia e dal testo e Giorgia è sicuramente la voce di questo Festival. E poco importa se è il Festival della canzone. Voto: 8

Piergiorgio: La voce di Giorgia è come una coperta calda in una notte fredda, ma la canzone è come una storia prima di dormire che però non ti addormenta. Voto: 6 –

Willie Peyote – Grazie ma no grazie 

Zia Nadia: Willie Peyote è tornato con un pezzo che incarna il suo stile irriverente e cinico e offre una critica sociale in cui però si risparmia, anche se lo fa con un’ironia comunque pungente che fa riflettere e sorridere allo stesso tempo. Certo mi sento un po’ nel gruppo whatsapp delle mamme che dicono: “potremmo organizzare una rimpatriata, tipo una cena di classe”. Ed io: “Grazie, ma no grazie”! Simpatiche alcune mamme, eh! Voto: 7

Piergiorgio: La canzone di Willie Peyote mi ha fatto pensare a quando dico “no” a qualcosa che non mi va, tipo mangiare la cipolla. Lui sembra dire “no” a tutto e mi ha fatto ridere, ma anche un po’ pensare a quante volte anche io dico “no grazie”! Voto: 8,5

Rose Villain – Fuorilegge

Zia Nadia: Il suo stile mescola pop, rap e un po’ di attitudine rock. Il brano di quest’anno mescola pop, rap e un po’ di attitudine rock. Il brano dell’anno scorso mescola pop, rap e un po’ di attitudine rock. E per celebra l’individualità ha però cambiato colore dei capelli. Voto: 6 –

Piergiorgio: Che cosplay! Ehi Siri, quando faccio qualcosa che non dovrei, tipo mangiare dolci prima di cena, fai partire la canzone! Voto: 7+

Olly – Balorda nostalgia

Zia Nadia: Olly ci porta in un viaggio emotivo che gioca sul contrasto tra il desiderio di ritorno al passato e la consapevolezza che nulla può davvero tornare indietro. Come quando immagini Raf negli anni ’90 e Olly nel 2025 mentre invece Raf canta sul palco in Piazza Colombo! Certo, il suo stile pop fresco e diretto trova nel brano una sua identità che si distingue per l’equilibrio tra leggerezza e profondità. Voto: 7,5

Piergiorgio: La canzone di Olly, che imparerò in pochi giorni, mi ha fatto pensare a quando guardo le vecchie foto e mi sento un po’ triste, ma anche felice di ricordare. Allo stesso modo avrò una “balorda nostalgia” quando avrò dimentico questo testo. Voto: 10

Elodie – Dimenticarsi alle 7

Zia Nadia: Elodie presenta un brano ritmato che affronta il tema della fuga dalla routine quotidiana, con un mix di sonorità dance e influenze R&B. La sua interpretazione è sofisticata, con un ritornello che resta subito in testa. Un pezzo perfetto per chi ama la musica che fa ballare, ma con un velo di malinconia. Ovviamente tra gli uomini c’è chi ha aspettato Elodie solo per vedere il suo outfit e chi mente. Voto: 7

Piergiorgio: La musica di Elodie è come una festa sorpresa, con la nonna che porta la crostata avvolta nella carta stagnola! Fa venire voglia di tenere il ritmo e se bisogna dimenticare qualcosa io direi di dimenticare i compiti per un po’. Voto: 7

Shablo feat Guè, Joshua, Tormento – La mia parola

Zia Nadia: Un brano che unisce diverse generazioni del rap italiano, con la produzione raffinata di Shablo a fare da collante tra lo stile inconfondibile di Guè, il tocco melodico di Joshua e la profondità di Tormento. Certo, il 90% di chi legge non sa chi è Shablo fra i 4, ma sono dettagli, perchè loro – che portano un pezzo che parla di lealtà- con un beat avvolgente che richiama le sonorità urban più eleganti, sono leali (oltre che coraggiosi) e portano se stessi anche all’Ariston. Voto: 7+

Piergiorgio: Questa canzone ha un potere speciale: dà grinta! Il è così bello che faceva venire voglia di annuire con la testa, come fanno i grandi quando ascoltano qualcosa di tosto! Parlano di parole importanti… ma il titolo La mia parola, lo cantano solo una volta, forse perchè quando si fa una promessa non serve ripeterla mille volte! Voto: 8

Massimo Ranieri – Tra le mani un cuore

Zia Nadia: Massimo Ranieri torna con la sua classe e con una canzone che vorrebbe avere un sapore senza tempo, con una melodia elegante e un testo che parla di sentimenti profondi, di quel cuore che si offre con coraggio, anche quando la vita sembra metterci alla prova. La sua voce, sempre carica di emozione e teatralità, ingoia anche Tiziano Ferro, ma anche in questo caso… largo ai giovani. Voto: 6

Piergiorgio: Sono troppo piccolo per conoscere i successi di Massimo Ranieri, però ho una domanda: lui dice di avere un cuore tra le mani… ma non dovrebbe stare nel petto? Voto: 5-

Tony Effe – Damme ’na mano

Zia Nadia: Tony Effe porta a Sanremo una richiesta d’aiuto, ma con l’atteggiamento di chi non vuole mostrare troppa fragilità. Il testo è semplice e d’impatto, e il beat accattivante lo rende un pezzo che potrebbe facilmente conquistare le classifiche. Tony non mantiene il suo marchio di fabbrica, si adatta al palco dell’Ariston, snaturandosi. Tanto che mi è venuta voglia di dargli una mano davvero… magari per trovare il telecomando sotto al cuscino! Voto: 5 –

Piergiorgio: La sua voce è forte, come quando i grandi parlano tra loro e non vogliono essere interrotti. Lui per la prima serata del Festival si è coperto i tatuaggi, che però restano. Voto: 8

Serena Brancale – “Anema e core”

Zia Nadia: Serena Brancale offre una performance che fonde tradizione e contemporaneità, evidenziando l’importanza di mantenere vive le radici culturali nel panorama musicale attuale. A dirigere l’orchestra sua sorella. Perchè dopo essere passata da Sanremo fra i giovani, 10 anni fa, arrivare oggi con tutto il suo bagaglio fatto di music world, jazz, sonorità mediterranee è una gioia che non puoi reggerla da sola. Voto: 8,5

Piergiorgio: La canzone di Serena, e anche il suo vestito, mi hanno fatto pensare al mare e al sole. Una melodia che abbraccia tutti. Voto: 9

Brunori SasL’albero delle noci

Zia Nadia: Brunori Sas porta con sé la sua poesia raffinata, creando un pezzo che è tanto intimo quanto universale. Il brano intreccia storie personali con riferimenti sociali, creando un affresco emotivo che invita alla contemplazione. La sua voce calda e il suo approccio delicato riescono a toccare l’anima, come la sua attenzione ai particolari. Comel’omaggio a Modugno, senza cantare Modugno. Voto: 10

Piergiorgio: Brunori sale sul palco di Sanremo per la prima volta con una giacca color noce, come l’albero della sua canzone e del mio giardino. È come se raccontasse le storie di tutti noi. Poi è calabrese e deve piacermi per forza. Voto: 8

Modà – Non ti dimentico

Zia Nadia: I Modà tornano con un brano che porta il loro inconfondibile marchio di fabbrica: una ballata intensa, romantica, nostalgica, urlata. E’ una dichiarazione d’amore che parla di assenze e ricordi che restano vivi nel cuore. Quanto resterà questa canzone però non lo sappiamo. Profetizziamo: poco! Voto: 6

Piergiorgio: I Modà sono un normale gruppo di cantanti e cantano come se avessero perso qualcosa di importante, tipo quando cerco il mio peluche preferito e non lo trovo da nessuna parte. Voto: 6,5

Clara – Febbre

Zia Nadia: Clara torna a Sanremo, ma non la stessa Clara dell’anno scorso. Sempre più simile allo stampo Elodie racconta un amore che brucia, proprio come una febbre che non passa. Influenze soul e R&B mettono in risalto la sua interpretazione che conferma il suo talento che è in crescita. Voto: 7,5

Piergiorgio: Quello che ho capito è che non parla di quando stai male e devi prendere lo sciroppo. mi sa che è la febbre che sale quando giochi la finale del campionato di pallavolo. Voto: 7-

Lucio Corsi – Volevo essere un duro

Zia Nadia: Lucio Corsi porta a Sanremo il suo mondo poetico e surreale con un brano che gioca con l’idea della maschera e dell’identità. Con sonorità retrò e il suo stile un po’ folk e un po’ rock, Lucio canta un testo che sfiora la fiaba, un’allegoria ben riuscita del contrasto tra ciò che vogliamo essere e ciò che siamo realmente. Il suo stile unico e fuori dagli schemi aggiunge un tocco di magia e autenticità al Festival. E nonostante il trucco bianco, ti viene voglia di abbracciarlo e sporcarti anche. Voto: 9,5

Piergiorgio: Lucio Corsi dice che voleva essere un duro, ma secondo me è difficile fare il duro se scrivi canzoni così belle! Forse è come quando provo a fare il cattivo nelle storie che invento, ma poi finisco sempre per aiutare tutti. La sua musica sembra uscita da un libro di avventure strane, tipo quelle con i pirati gentili o i lupi che sanno cantare. Mi è piaciuto perché mi ha fatto venire voglia di sognare! Voto: 9

FedezBattito

Zia Nadia: Fedez torna sul palco dell’Ariston con un brano che mescola gossip, pop e rap. Un ritmo incalzante e la melodia orecchiabile lo rendono un pezzo immediato, capace di arrivare con la stessa frequenza dell’autotune. Però è Fedez e oggi non è più credibile, perfino quando canta la depressione. Voto: 6 –

Piergiorgio: Subito ho pensato a quando corro troppo veloce e sento il cuore che fa “tum tum tum”! Gli occhi neri invece sono quelli che disegnavo io alle persone quando ero più piccolo. Poi io ho imparato, lui forse no. Voto: 8

Bresh – La tana del granchio

Zia Nadia: Bresh porta a Sanremo il suo stile fatto di immagini evocative e un linguaggio semplice ma introspettivo. Un brano che è un viaggio lungo una vita, dove il mare diventa simbolo di libertà e resistenza. Il suo flow naturale e il sound fresco creano un’atmosfera intima, che riesce a toccare corde profonde senza perdere leggerezza. Voto: 7,5

Piergiorgio: La sua canzone è una metafora e forse anche Bresh parla di qualcosa che vuoi avvicinare ma che ti scappa via. La sua musica sembra il rumore delle onde quando ti stendi sulla sabbia e chiudi gli occhi. Voto: 8+

Sarah Toscano – Amarcord

Zia Nadia: Sarah Toscano, debutta a Sanremo con un brano che profuma di ricordi e nostalgia. La brutta copia di Annalisa, come voce e come voglia di hit. Voto: 6-

Piergiorgio: Una treccia troppo lunga per il palco di Sanremo. Forse il Festival è il suo principe azzurro che la salverà? Voto: 8-

Joan Thiele – Eco

Zia Nadia: Joan Thiele porta a Sanremo un brano sofisticato alla Nina Zilla, esplorando il modo in cui le emozioni tornano indietro come un’eco che non si spegne mai. Le sue sonorità internazionali, tra elettronica e atmosfere oniriche, creano un pezzo raffinato e ipnotico. Una perla di eleganza, ma lontana ancora molto da quell’eleganza a cui ci ha abituati Carmen Consoli. Se cresce però, saremo tutte orecchie. Voto: 8+

Piergiorgio: Joan, con due trecce, canta come se fosse in un bosco magico, con gli alberi che ripetevano le sue parole. Mi è piaciuto tanto perché sembrava una canzone da ascoltare con gli occhi chiusi… anche se poi ho provato a dire “Ciao!” per vedere se la mia voce faceva davvero eco nella stanza (spoiler: no, non ha funzionato!). Finalmente scopro una cantautrice. Voto: 8

Rocco Hunt – Mille vote ancora

Zia Nadia: Rocco Hunt riporta a Sanremo la sua energia travolgente con un brano che racconta con i soliti esempi la voglia di rialzarsi e riprovarci “mille volte ancora”, con la determinazione di chi non si arrende mai. La sua capacità di unire il linguaggio della strada a melodie che restano in testa lo rende anche questa volta un artista da applaudire, ma andare avanti. Voto: 6,5

Piergiorgio: Rocco Hunt canta con la voce di chi ha mille cose da dire e non vuole perdere tempo! Mi piace perché sembra un amico che ti dice “Dai, ce la puoi fare!”, e io ho voglia di dirgli “Tu pure, Rocco, e speriamo anche il Napoli!” Voto: 9

Francesca Michielin – Fango in paradiso

Zia Nadia: Una canzone che gioca sui contrasti, tra bellezza e imperfezione, tra sogno e realtà. Lei però è troppo tecnica e poco cuore. Da purgatorio e anni ’90. Voto: 6,5

Piergiorgio: Il fango in paradiso non me lo so proprio spiegare! Ti immagini un angioletto con le scarpe tutte sporche che cerca di pulirle su una nuvola? Voto: 7+

The Kolors – Tu con chi fai l’amore

Zia Nadia: La voce di Stash trascina il pubblico in un’atmosfera da pista da ballo, richiamando sonorità anni ’80, ma questa volta non confermano la loro capacità di creare hit che restano subito impresse. Voto: 6

Piergiorgio: Il titolo mi ha fatto ridere perché sembra una domanda che mette in imbarazzo… Il ritmo è bello, ma non è una canzone che canterò. Voto: 7-



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Nadia Macrì
Nadia Macrì
direttore

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