Era novembre, prima delle feste, quando l’ordinanza del presidente facente funzione della Calabria, Nino Spirlì, disponeva la chiusura fino al 28 dello stesso mese, nonostante le disposizioni per la zona rossa consentissero la frequenza in presenza per le scuole dell’infanzia, le scuole elementari e la prima media. Il Tar ha poi bocciato l’ordinanza regionale e nel frattempo la Calabria è passata da zona rossa a zona arancione, consentendo anche agli studenti di seconda e terza media di tornare in classe, ma a Taurianova tutte le scuole di ogni ordine e grado sono sempre rimaste chiuse. La premessa ci sta. E anzi visto la premessa si può giungere direttamente alla conclusione.
A Taurianova non si rientra, e dopo vari slittamenti la riapertura è prevista solo per dopo le feste. I genitori si sono spaccati nei sondaggi social proposti dal sindaco, e anche nei vari gruppi WhatsApp perché se da un lato c’è la paura del contagio, dall’altro ci sono anche una serie di problematiche che la Dad porta con sé.
Certo il rientro sarebbe stato a ridosso delle vacanze natalizie, con la mascherina per tutto l’orario, senza recite di Natale, canti, prove e addobbi vari, che ogni anno caratterizzavano questo momento. Sarebbe stato un rientro in un paese con ancora 49 positivi, anche se secondo i dati nazionali il ministro Azzolina ha dichiarato che la scuola non avrebbe contribuito alla seconda ondata dei contagi, ma resta pur vero che a Taurianova ci sono stati diversi casi di positività fra i bambini e fra i docenti, quindi si è riusciti a controllare i contagi anche attraverso la chiusura della scuola.
I genitori chiedono maggior trasparenza
Secondo il presidente del Consiglio dell’Istituto Monteleone – Pascoli, Giovanni Taccone, serve sicurezza, ma allo stesso tempo chiarezza e trasparenza. «Prendo atto della decisione di tenere chiuse le scuole cittadine, sacrificando ancora una volta i bambini, e spero che ciò sia dettato esclusivamente dai dati epidemiologici in possesso delle autorità competenti che, pertanto, non consentono un ritorno in sicurezza. A questo punto – continua l’avv. Taccone – si auspica una comunicazione ufficiale, completa e dettagliata, dei dati che hanno portato a questa decisione e si spera che presto le aule ritornino ad essere quel luogo da sempre deputato alla crescita formativa di tutti i bambini, ciò naturalmente solo quando potrà essere garantita la massima sicurezza per tutta la popolazione scolastica».
L’Assessore all’istruzione Angela Crea rassicura
Ma dal Comune l’assessore Crea garantisce che la decisione è stata ben ponderata considerando anche la percentuale di incidenza dei contagi nelle scuole del territorio.
«Tale scelta non vuole essere una limitazione del diritto allo studio ma bensì l’affermazione (e quindi salvaguardia) del diritto alla salute che vale sopra ogni cosa. Questa decisione – si legge in una nota firmata dall’assessore all’Istruzione e dal sindaco – è frutto di una strategia intrapresa, che non esclude l’assenza di qualche malcontento, ma che difronte ad un eventuale aumento dei contagi nelle aule scolastiche in vista anche delle vacanze natalizie, ci sta».
Tutto rimandato a dopo feste
Non si rientra a scuola dunque, ma a pagarne sono soprattutto i bambini e ragazzi e non solo a livello di didattica, recupereranno alla grande, ma per quelle recite e per quelle feste che non saranno la stessa cosa il prossimo anno. Magari ai docenti stiamo chiedendo tanto, ma in questi giorni, fate vedere un bel film in didattica, insegnate un canto, per tanto tempo e da più parti si è chiesto spesso di passare ad una scuola più tecnologica, con tablet e connessioni, ora è il momento giusto. Usate la rete… bene. Come in molti state già facendo.
[Il finale è d’obbligo… mai mettersi contro le maestre!]