Esce oggi sulle piattaforme streaming e in digital download Tempo di aspettare, il nuovo singolo di Barreca, il cantante taurianovese che di recente ha ricevuto il “Premio Migliore Nuova Proposta” di Fatti di Musica per l’album Dall’altra parte del giorno, il suo primo album di inediti, uscito il 19 gennaio.
Il nuovo singolo scritto da Benedetto Demaio e prodotto da Riccardo Anastasi – si legge in una nota – “rappresenta un’ode all’estemporaneità della vita e alla gentilezza degli animi calmi. E’ un brano che racconta l’attitudine di chi è capace di mettere in atto l’arte della contemplazione e di chi sapientemente abbraccia e apprezza la dilatazione del tempo, sempre più concepita come motivo di angoscia e non di quiete. Nell’attitudine poetica e al contempo realista del protagonista del brano è possibile riscontrare quella quiete di fondo che caratterizza la totalità del brano”.
“Il brano è arricchito da sonorità volutamente retrò grazie all’utilizzo di stili e strumenti legati ai primi anni ’90, come a voler tornare indietro nel tempo e assaporare tutte le emozioni e i linguaggi musicali presenti”, e certamente ricorda le sonorità di Francesco Renga di qualche anno fa soprattutto nella strofa del brano che si apre con un ritornello che tocca le vibrazioni dei Negramaro in un’esplosione di melodia da ascoltare in cuffia a tutto volume.
«Attraverso questo brano ho voluto sviluppare una nuova tematica, ossia la capacità dell’ansia dello scorrere del tempo di attanagliare le persone, che si ritrovano a programmare le loro attività in maniera spasmodica e a proiettarsi cercando di vivere le sensazioni di eventi che ancora non hanno vissuto. Il protagonista – racconta Barreca –vive nella dilatazione del tempo, godendosi l’attesa, vige il concetto di abbracciare lo scorrere del tempo con un sorriso o con la gentilezza, gesto fortemente rivoluzionario».
Domenico Barreca, nato nel 1986 a Taurianova, dopo un primo progetto musicale con i NABANA e dopo la laurea in “Musica, Spettacolo e Tecnologia del Suono” presso il Politecnico di Vibo Valentia con una tesi di ricerca sulla “scuola genovese” e una specializzazione in canto pop, arriva al nome d’arte Barreca e ad un progetto molto studiato dove ci sono le spalle forti del management di Riccardo Anastasi che oltre ad essere produttore lo accompagna fra i suoi tasti bianchi e neri, e grazie sicuramente ad una professionalità indiscussa immette Barreca in un percorso che lo sta portando a scenari musicali non indifferenti, con un Tour durante il quale apre anche la tappa di Rende di Colapesce e Dimartino e duetta con l’artista Peppe Voltarelli, un progetto in cui la firma di Giacomo Triglia per i primi videoclip diventa certamente un biglietto da visita importante, però bisogna anche dire che questo progetto musicale lo abbiamo visto un po’ distante dalla sua città.
E se da una parte non è colpa di Barreca se magari chi avrebbe dovuto invitarlo o investire su di lui (non semplicemente favorirlo) per una serata estiva non lo ha fatto, dall’altro gli artisti quando spiccano il volo devono necessariamente essere però grati al pubblico che ha sostenuto e applaudito gli stessi artisti quando suonavano nei pub. Forse ci saremmo aspettati una presentazione dell’album anche in città, forse speravamo di poter assistere, anche pagando l’ingresso, ad un evento targato Barreca, senza aspettare i grandi eventi musicali o sperare che la Regione sborsi enormi cifre per i grandi eventi musicali, e lo diciamo perchè in questi giorni Ruggero Pegna che cura il Booking di Barreca, ha commentato la graduatoria provvisoria regionale del Bando Grandi eventi, e leggendo le sue parole su infoggi.it ci siamo dispiaciuti per un’uscita che non ci aspettavamo. Dice Ruggero Pegna:
«In pratica (dalla graduatoria, ndr.) fuori i più grandi festival musicali di questa regione, unici ad avere una reale risonanza nazionale. E’ uno scandalo, non ci sono altri termini. Uno scandalo che nasce innanzitutto dalla volontà politica di aver ridotto ad un milione e duecentomila euro, cioè al minimo storico, il budget per i Grandi Eventi. Sarebbe bastato portare a due milioni tale importo per evitare discriminazioni, mediando intelligentemente tra favoritismi e merito».
Chi scrive, si è affacciata anche al giornalismo attraverso la musica, quindi deve molto alla musica e conosce la forza della musica, ma è triste pensare che chi lavora con la musica, suggerisca di dividere con intelligenza 800 mila euro, che sono tantissimi soldi, tra favoritismi e meriti. Intanto i favoritismo non sono mai “fatti intelligenti”, però potremmo chiederci lo stesso Pegna dove si colloca in questa frase, se nei favoritismi o nei meriti, o quanto davvero la Calabria, che resta una regione senza collegamenti importanti, veloci e sicuri, con tantissime città senza alberghi e senza taxi, abbia bisogno di un palco con l’artista internazionale di turno e anche le telecamere del servizio pubblico che però promuovono l’artista stesso e non il territorio o quanto invece 800 mila euro tolti dal budget dei grandi eventi, farebbero comodo ai piccoli eventi, ad un Barreca che potrebbe suonare nei teatri e non nei matrimoni per arrotondare, ad uno studio di registrazione che potrebbe dare la possibilità ai giovani, attaccati allo schermo, di sentire la differenza tra un suono vero e un suono finto, alle scuole di musica che potrebbero innescare nei ragazzi la voglia di approcciarsi ad uno strumento e non solo ai videogiochi, ai negozi di musica che vendono purtroppo sempre meno. La musica è “fatta” di piccoli “fatti”, se diventa pedina dei politicanti di turno, perderebbe il suo fascino. E come canta Barreca in questo tempo, dobbiamo inventarci note e accordi nuovi, con merito e senza favoritismi.
«Se è vero che l’attesa in fondo è già una festa / la vita come un sabato direi che un po’ mi basta / allora mica è un male se ancora non ho tutto / la lista della cose, di ciò che ho detto e fatto / non è abbastanza lunga, è tutta da inventare / di tempo ce n’è sempre, di tempo da aspettare».
Ascoltatelo. È musica per le orecchie e per il cuore.