Un evento speciale ha arricchito la giornata degli studenti del plesso Monteleone: la visita della reliquia del Beato Carlo Acutis, il giovane prossimo alla canonizzazione, conosciuto per la sua profonda fede e per l’uso straordinario della tecnologia al servizio dell’evangelizzazione.
Alla presenza del parroco Don Mino Ciano, di Don Emanuele Leuzzi e di Don Giovanni Rigoli, i bambini hanno vissuto un momento di grande emozione e spiritualità. L’evento ha fatto seguito alla giornata di sabato, quando, con il diacono Cecè Alampi, è stata inaugurata una mostra dedicata al beato, morto a soli 15 anni nel 2006 a causa di una leucemia fulminante. Il giovane verrà proclamato santo il 27 aprile 2025, in occasione del Giubileo degli adolescenti a Roma.
“Carlo Acutis ha fatto della sua vita un capolavoro”, ha affermato la dirigente Maria Concetta Muscolino, che insieme ai sacerdoti ha accolto la reliquia tra i cuori in festa di tutti gli alunni della scuola primaria. Dopo un breve momento di preghiera, i sacerdoti hanno condiviso parole di speranza, raccontando alcuni tratti della vita di Carlo e il suo straordinario amore per l’Eucaristia.
I piccoli alunni, attenti e incuriositi, con in mano un cuoricino colorato, hanno ascoltato con entusiasmo. Nei giorni precedenti, infatti, avevano svolto un lavoro di studio e ricerca in classe sulla figura di Carlo Acutis, scoprendo la sua fede incrollabile e il suo modo di coniugare modernità e tradizione cristiana.
Profondamente devoto all’Eucaristia, amava definirla “la mia autostrada per il cielo” e si impegnava a diffondere la fede attraverso il web, creando mostre digitali sui miracoli eucaristici. La sua testimonianza ha ispirato migliaia di giovani in tutto il mondo, dimostrando che la santità è alla portata di tutti, anche nell’epoca tecnologica.
La presenza della sua reliquia nella scuola Monteleone è stata un’occasione preziosa per i bambini, che hanno potuto riflettere sull’importanza della fede e del bene nella vita quotidiana. Un momento di grande spiritualità, che ha lasciato un segno profondo nei cuori di tutti, ricordando il valore della semplicità, della generosità e dell’amore verso Dio.
Fino al pomeriggio, la scuola è rimasta aperta alle famiglie degli alunni, che hanno accolto numerosi l’invito a varcarne la soglia per vivere un momento di raccoglimento. Tra sguardi colmi di commozione e mani giunte in preghiera, i genitori hanno affidato i loro bambini al Beato Carlo, trovando in lui un compagno di viaggio nel cammino della vita.
Un soffio di eternità ha accarezzato ogni cuore: quello della dirigente, quello delle tante e bravissime insegnanti, quello dei collaboratori scolastici, quello di tutti i bambini e delle loro famiglie. Perché la scuola ha bisogno anche di soste, necessarie prima di intraprendere ogni autostrada, comprese quelle della formazione.