Lea Garofalo è stata la “fimmina coraggio”, una donna, una bella donna che ha trasformato il dolore in forza e il silenzio in una testimonianza di ribellione. La sua vita, più che la sua morte, è stata una fiamma. Una fiamma che, nonostante le ombre della ‘ndrangheta, ha continuato a brillare, illuminando la strada per un futuro senza mafie. Lea era una madre, una testimone di giustizia, e una voce di speranza che ha scelto di denunciare la violenza che l’aveva intrappolata.
La sua storia, tragica e luminosa insieme, ci ricorda che il coraggio non è l’assenza di paura, ma la forza di affrontarla. Lea ha sfidato un mondo ostile, pagando con la vita per un sogno di libertà e dignità, un sogno che oggi vive in ogni memoria che la onora e in ogni battaglia per la legalità ispirata dal suo sacrificio. Come il Premio Nazionale Lea Garofalo, giunto alla sua terza edizione, che si sta svolgendo il questi giorni (dal 21 al 24 novembre) a Cittanova. L’iniziativa, promossa dall’associazione Dioghenes APS, mira non solo a ricordare Lea Garofalo, ma a sensibilizzare le nuove generazioni sui temi della legalità, del coraggio e della lotta alla criminalità organizzata.
Questa mattina, al Teatro Gentile di Cittanova, si è tenuta una cerimonia carica di emozione e significato durante la quale sono stati premiati i ‘Testimoni del nostro tempo‘. Donne e uomini straordinari, che attraverso la loro professione e il loro impegno hanno dato un contributo concreto alla lotta contro le mafie e al contrasto della mentalità mafiosa.
L’evento, condotto con grande sensibilità e incisività dal giornalista Pietro Comito, ha visto la partecipazione della madrina del premio, l’on. Angela Napoli, simbolo di integrità e impegno contro la criminalità organizzata. Ma è stato il momento in cui Marisa Garofalo, sorella di Lea, ha preso la parola a lasciare il segno più profondo. Con voce carica di emozione, ha raccontato il coraggio e il sacrificio di Lea, catturando l’attenzione degli studenti liceali presenti. Un silenzio assoluto ha avvolto la sala, come se ogni parola pronunciata da Marisa trovasse un eco potente nei cuori dei ragazzi, un richiamo alla responsabilità e alla memoria.
Particolarmente toccante il momento in cui Marisa Garofalo e Paolo De Chiara, presidente dell’associazione e autore del libro che porta la memoria di Lea nelle scuole, si sono abbracciati. Un gesto commovente, simbolo di un legame profondo fatto di impegno condiviso e del desiderio di trasformare il dolore in speranza, la memoria in azione.
E nel silenzio solenne del teatro, ogni nome premiato è risuonato come un richiamo al coraggio e alla determinazione, e ogni parola pronunciata ha ricordato l’importanza di non abbassare mai la guardia contro l’indifferenza. Sullo sfondo, il ricordo di Lea Garofalo, il cui sacrificio continua a illuminare il cammino verso una società più giusta e libera.
Tra i premiati: Giovanni Impastato (fratello Peppino Impastato), Simona Dalla Chiesa (figlia del generale Dalla Chiesa), Stefano Mormile (fratello dell’operatore carcerario Umberto, prima vittima della Falange Armata), Vincenzo Chindamo (fratello di Maria, imprenditrice ammazzata dalla ‘ndrangheta), Giuseppe Tarantino (già segretario regionale FIOM Molise), Patrizia Rodi Morabito (Imprenditrice agricola di Rosarno), Maurizio Caprino (giornalista), Don Fortunato Di Noto (Presidente e Fondatore Associazione Meter Onlus), Nicoletta Polifroni (magistrato, figlia dell’imprenditore Antonino vittima della ‘ndrangheta), Marisa Manzini (Sost. Procuratore della Repubblica di Catanzaro).
Domani mattina sarà il momento dedicato agli studenti: nell’Aula Magna del Polo Liceale “Michele Guerrisi – Vincenzo Gerace” verranno premiati i vincitori dei lavori creativi ispirati ai temi della legalità e del coraggio. Tra i protagonisti spiccano le scuole secondarie di Palazzolo sull’Oglio (BS) e Castellamare di Stabia (NA), i cui studenti si sono aggiudicati i primi posti con progetti di grande valore.
Per le scuole primarie, il premio va ai 49 piccoli studenti delle classi IV A-B-C del Plesso Monteleone di Taurianova. Guidati dai loro insegnanti – Rosa Saccà, Mariagrazia Scordo, Maria Annunziata Magliano, Raffaella Barresi, Giuseppina Santoro, Domenica Saccà, Milena Iamundo e Alessia D’Agostino– hanno realizzato l’opera pittorica “Frida Kahlo e Lea Garofalo: due vite, due resistenze”, un lavoro che ha saputo conquistare l’intera giuria con la sua profondità e originalità.