Ligabue a Reggio Calabria non è solo un evento e neanche solo un concerto. Perchè Ligabue ha fan che macinano chilometri senza problemi, perchè lui è un artista che ne raccoglie oltre 100.000 a Campovolo, eppure Ligabue anche quest’anno fa tappa a Reggio Calabria. Senza promoter locali o localissimi, senza ceramiche da ritirare, senza la sfilata di politici.
Ligabue è a Reggio Calabria per cantare. Per cantare tra i suoi fan calabresi (ieri oltre 10.000 e questa sera si replica) che hanno raggiunto il Palacalafiore. Tanti, tantissimi partiti da Taurianova.
Nel calore delle luci spettacolari e dei cellulari che si accendono come stelle scintillanti su un palcoscenico notturno, si fa spazio l’anima della musica che ha accompagnato tanti nostri tratti di strada prende vita. E là, nel cuore pulsante di un concerto di Ligabue, si svela un universo di emozioni, un caleidoscopio di note e versi che danzano tra le pagine delle nostre storie e i battiti dei nostri cuori.
Una scaletta diversa per ogni concerto di questo tour, in cui oltre ad alcuni brani contenuti nel nuovo album DEDICATO A NOI, non mancano le hit più amate dal pubblico e tante altre sorprese che rendono ogni concerto unico.
Sul palco Luciano Ligabue è accompagnato da “IL GRUPPO”. Tante corde con Fede Poggipollini (chitarra), Niccolò Bossini (chitarra), Max Cottafavi (chitarra), Luciano Luisi (tastiere), Ivano Zanotti (batteria) e Davide Pezzin (basso).
Scorrono le immagini della scenografia che porta sul palco il pubblico ed è un abbraccio continuo tra l’artista e chi lo segue.
E gli occhi diventano lucidi quando parte Certe notti e sai che lì in quel palazzetto c’è anche la voce di una tua compagna di classe con la quale quella canzone negli anni 90 l’hai urlata con lo zaino sulle spalle. E mentre le note si susseguono, c’è qualcosa di magico in quel connubio di poesia, musica e vita.
Le schermate dei cellulari di chi hai accanto sono foto di bambini, perchè quei ragazzi degli anni ’90 sono ora genitori che portano anche i figli o i nipoti ad un concerto che unisce le generazioni. Un pubblico eterogeneo come i versi delle sue canzoni, che narrano storie di vita vissuta, di amori persi e ritrovati, di sogni che sfiorano il cielo, di piccole stelle che sono in cielo.
È un viaggio, un’esperienza tra le corde di ben 4 chitarre e il coro della folla, un connubio di suoni e passioni con cui il poeta del rock italiano con la sua voce, ruvida e appassionata, riesce a far la prendere il volo alla libertà. Quella libertà che ti porta in un luogo senza confini.
E così, mentre le luci si innalzano e la folla applaude, comprendi di essere parte di una celebrazione collettiva: tutti lì con le nostre passioni, le nostre ferite, i nostri amori.
«Grazie per esserci stati e grazie per come ci siete stati» saluta così Ligabue il pubblico di Reggio Calabria, che certi notti, grazie anche al coraggio di chi fa tappa in Calabria, ha la possibilità di urlare contro il cielo, ridere, ballare sul mondo, anche se non è venerdì e non è tempo per noi, è però certamente un momento dedicato a noi. Che ce lo meritiamo.