Non ci siamo abituati alla legalità. Non dobbiamo abituarci alla spicciola solidarietà. Siamo figli di una terra che sanguina dove la meritocrazia rimane spesso una parola già difficile da pronunciare. Ci hanno convinti che sia molto meglio vivere alla giornata aspettando che si faccia buio sulla terra e tra i nostri pensieri. Ci provano almeno e lo fanno perfino con volantini carichi di minacce. E lo fanno sentendosi dalla parte del giusto, usando come firma “Unione per la legalità”. Si uniscono per far giustizia a modo loro.
Il contenuto del volantino che ieri è circolato a Vibo e sul quale sono in corso le indagini da parte delle forze dell’ordine e della Procura non si presta a interpretazioni. I giudici del Lavoro Ilario Nasso e Tiziana Di Mauro vengono fortemente minacciati e senza troppi giri di parole: «L’unico modo è quello di agire usando le maniere forti, per far capire ai due della piazza Nasso e Di Mauro che hanno oltrepassato la linea gotica che ormai c’è solo il fuoco».
Non serve nemmeno per cronaca andare oltre, non è necessario, perchè qui a Taurianova lo conosciamo tutti Ilario Nasso, giudice del lavoro ma per tanti sempre Ilario, un giudice ragazzino dove quel ragazzino non è dispregiativo, ma una citazione sicuramente non azzardata. Sappiamo la sua storia, conosciamo il suo amore per la famiglia, e in tanti abbiamo conosciuto e amato i suoi cari nonni.
E allora oggi più che mai dobbiamo avere la forza di combattere quell’umana rassegnazione che vogliono inculcarci, oggi, nel giorno del quarantesimo compleanno di Salvatore Muratore, dobbiamo insieme tirare il rigore decisivo, perchè è una partita da vincere, costi quel che costi.
Tantissime le parole di solidarietà, che non sono solo parole.
L’on. Angela Napoli che solo due giorni fa ha organizzato a Taurianova un incontro con il procuratore di Palmi Crescenti, con il Sostituto Procuratore Generale di Vibo Manzini, che ha visto tra il pubblico anche il fratello di Maria Chindamo e i genitori di Matteo Vinci, ha dichiarato:
“Ho appreso soltanto ieri sera del volantino, contenente vili e preoccupanti minacce contro Tiziana Di Mauro ed Ilario Nasso, due Giudici del Lavoro operanti presso il Tribunale di Vibo Valentia. Conosco personalmente, anche quale concittadina, il Giudice Ilario Nasso e ne conosco altresì la sua valida professionalità e scrupolosa attività e, pertanto, a maggior ragione condanno le vili minacce ricevute, sicuramente lanciate da coloro che certamente non concepiscono e non accettano chi applica la giustizia con scrupolo ed efficacia. Mi auguro vengano presto individuati ed assicurati alla giustizia i responsabili di questo vile atto intimidatorio”.
La Parrocchia Maria SS. delle Grazie ha affidato ad un comunicato la sua voce.
“La nostra comunità parrocchiale esprime vicinanza, affetto e solidarietà al giudice del Tribunale civile di Vibo Valentia, dott. Ilario Nasso, uomo credente e credibile, attivamente impegnato nella nostra parrocchia, alla sua cara mamma, sig.ra Anna, ed alla sua collega dott.ssa Tiziana Di Mauro per il vile atto intimidatorio ricevuto, assicurando le nostre preghiere ed invocando su di loro la sicura protezione di Dio, sotto lo sguardo miracoloso della nostra cara Madonna della Montagna, contro ogni espressione di male”.
E tra i tanti messaggi social, il collega Consolato Minniti, già direttore de Il Reggino scrive:
“Ritengo che un volantino contenente minacce molto gravi all’indirizzo della madre del giudice Nasso e dirette nei riguardi della dottoressa De Mauro debba essere tenuto nella massima considerazione. Non è un caso che i due giudici presi di mira siano impegnati nella sezione Lavoro. Un settore che, solo agli occhi dei meno attenti, potrebbe apparire come di minore importanza, ma che, invece, per gli interessi in gioco rappresenta una fra le materie più delicate dell’intera giurisdizione. Esprimendo nei confronti di entrambi i magistrati una piena solidarietà, mi auguro vivamente che le istituzioni sappiano innanzitutto reagire nel modo migliore, assicurando alla Giustizia i responsabili di questo gesto assurdo e di inaudita violenza. Mi auguro, altresì, che vengano adottate tutte le misure idonee affinché sia permesso ai magistrati minacciati di svolgere con serenità il loro lavoro, nonché vivere la loro vita privata. Non dimentichiamo ciò che la storia ci ha insegnato e non corriamo – nemmeno per un momento – il rischio di pensare che possano esistere minacce di serie A e minacce di serie B. Auspico che l’opinione pubblica sappia cogliere a dovere questo triste evento, per far levare alta la voce a sostegno dei due magistrati minacciati, perché dalle loro sentenze passa una delle più immediate manifestazioni del concetto di Giustizia, quella stessa che garantisce a tutti il rispetto della legge e dei diritti. In un tempo come quello che viviamo, non è per nulla una conquista scontata”.
Forse le lacrime di Gratteri che abbiamo visto nei giorni scorsi in tv dovremmo averle tutti negli occhi, con quel coraggio di non piegarsi, con il coraggio della paura, quello che ci fa piangere anche davanti a tutti, o da soli in un angolo, per un figlio o per una madre. Il coraggio di cantare nel coro quando gli altri hanno bisogno della nostra voce, o fuori dal coro, quando si ha paura di steccare. Il coraggio di andare controvento incrociando gli occhi di chi ti vuole bene. Senza fermarsi.
Forza Ilario.