Oggi a Taurianova sono arrivate Tatiana Esposito, direttore generale del dipartimento Immigrazione Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e Tilde Minasi, assessore regionale alle Politiche Sociali, per il taglio del nastro, insieme al sindaco Rocco Biasi, del Polo sociale integrato di Taurianova avvenuto stamattina.
Il Polo sociale integrato, che sorge nel palazzo dell’ex giudice di pace, che al primo piano si è messo il vestito della festa, cambiando aspetto nell’arco di pochissimi giorni, sarà gestito dal consorzio Macramè e ospita l’Agenzia Sociale dell’Abitare, nata per superare l’emergenza tendopoli attraverso l’inclusione dei migranti nel tessuto socioeconomico del comune, insieme con i servizi di supporto legale, il Centro studi e Osservatorio, il servizio di mediazione interculturale e quello degli interventi di assistenza per vittime di tratta e sfruttamento.
È stato, inoltre, presentato il progetto esecutivo per realizzare in contrada Russo, su un terreno confiscato, un villaggio sociale destinato alla residenza dei migranti regolari.
“Un insieme di progetti frutto di una strutturata ‘governance’ di tutti i livelli istituzionali – afferma l’assessore Tilde Minasi – atta a creare percorsi virtuosi per superamento delle emergenze come sfruttamento e marginalità degli stranieri regolarmente presenti nei nostri territori”.
Tutto questo è stato possibile grazie ad un bando che stanzia 2.500.000 di euro, finanziato con fondi FAMI – Emergency Funds messi a disposizione dalla DG HOME della Commissione Europea, che vede tra gli interventi anche l’imminente realizzazione in contrada Russo, su un terreno confiscato, di un villaggio sociale destinato alla residenza dei migranti regolari.
Prima dell’inaugurazione del Polo a Rosarno è stato consegnato il premio della giuria tecnica di “Oltre il Ghetto”, il contest narrativo che ha inteso sensibilizzare la comunità sul tema dello sfruttamento in agricoltura delle persone migranti, della legalità, dell’accoglienza e della giustizia sociale. Il riconoscimento è andato a “Luci su Rosarno”, storia candidata da Mediterranean Hope che racconta l’iniziativa di Ibrahim Diabate finalizzata a illuminare le strade della piana di Gioia Tauro per evitare incidenti ai braccianti che si muovono in bici e “fare luce” sui diritti dei lavoratori in agricoltura: “Voglio aiutare i miei fratelli – dice Ibrahim – quelli bianchi e quelli neri”.
Intanto purtroppo arriva l’ennesima richiesta d’aiuto dai social, e nello specifico dall’associazione Culturalmente e dall’assessore Fedele, per i ragazzi della contrada Russo. Invito che condividiamo, con la riflessione che oltre ogni nastro (per fortuna i coriandoli preparati non sono stati poi utilizzati) ci sono drammi attuali che vanno risolti. Speriamo presto.