Stavolta non è stato necessario nascondere le piantagioni tra le foreste ed i burroni dell’Aspromonte, la marijuana veniva coltivata direttamente in azienda.
Inizia così la nota stampa diramata poco fa dal gruppo di Reggio Calabria dei carabinieri forestali.
Infatti i carabinieri forestali di Cittanova e Sant’Eufemia, nel corso di operazioni di controllo sulla canapicoltura, hanno sequestrato, nei giorni scorsi, presso un’azienda agricola di Taurianova, un quantitativo di circa 54 kg di marijuana pronta per la vendita o da essiccare. 24 piante ancora radicate oltre ad una cospicua riserva di semi di Canapa Indiana, conservata in 5 barattoli opportunamente occultati all’interno dei magazzini, adibiti ad essiccatoi.
Il conduttore di questa avviata attività agricola, svolta peraltro con il furto di energia elettrica, è S. P. classe ’72 di Taurianova, già noto alle Forze dell’Ordine per reati specifici. Il quarantanovenne in realtà era autorizzato alla coltivazione della canapa sativa che, come prevede la legge sulla canapicoltura 242/2016, non deve avere il contenuto di Tetraidrocannabinolo (THC), la sostanza psicoattiva tipica di alcune varietà di questa specie, superiore al 0.6 per cento. La legge prevede infatti dei controlli a campione sulle piantagioni, proprio per evitare coltivazioni di piante di canapa illegali.
La canapa è certamente una risorsa per l’agricoltura, la pianta trova infatti validi impieghi come materia prima in svariati settori merceologici, pertanto la coltivazione è favorita e regolamentata dallo Stato; occorre tuttavia vigilare affinché alcune varietà, nel tempo selezionate per l’alto contenuto di THC, non siano mascherate come coltivazioni legali.