Nel cuore ci abbiamo sperato tutti, ma continuavamo a dire che per noi Enza avesse già vinto, e invece a lei non è bastato esserci alle Paralimpiadi di Tokyo 2020, lei ci ha creduto più di tutti e ci ha regalato un sogno freccia dopo freccia, conclusosi sul podio dell’arco ricurvo individuale.
«È un argento che brilla più di un oro, assolutamente inaspettato. È la mia seconda gara internazionale e per questo me la godo ancora di più. Una gioia indescrivibile, devo ancora metabolizzare perché è un’emozione troppo forte. Anche quando ero sotto 5-1, quando la mia avversaria ha commesso degli errori ci ho provato e ci ho creduto fino alla fine. Quando ero alla freccia di spareggio mi sono detta vada come vada, io ho già vinto». Ha dichiarato alla stampa subito dopo la vittoria dedicata al fidanzato, alla famiglia, all’allenatore e a tutti quelli che l’hanno sostenuta.
Sulle condizioni ambientali ha aggiunto: «Il vento oggi non ha dato fastidio, c’era la pioggia che è stata incessante ma alla fine mi ha portato fortuna. Non avrei mai immaginato di venire a Tokyo e arrivare a vincere una medaglia. Sono poco meno di 4 anni che tiro con l’arco, quindi ero arrivata qui senza aspettative».
Ed è stata una medaglia che ha iniziato a brillare già nella notte quando Enza ha superato agli ottavi Imalia Oktrininda (Aus) 6-0 con i parziali 21-17, 25-24 e 25-23. Poi la sfida ai quarti di finale con la britannica Hazel Chaisty in cui l’arciera taurianovese al suo esordio alle Paralimpiadi ha vinto con un buon 6-4. Poi in una semifinale al cardiopalma Enza ha superato allo spareggio la cinese Wu Chunyan 6-5 (9-8). Aveva avuto per due volte la possibilità di chiudere il match, ma la cinese è riuscita a recuperare e a portare la sfida allo shoot off dopo i parziali: 26-27, 26-25, 27-26, 23-23, 26-27. Nella freccia decisiva all’8 della cinese, la nostra grande Enza ha risposto con un 9 che l’ha portata alla finalissima giocata contro l’iraniana Zahra Nemati che si è conclusa allo spareggio dopo un incredibile recupero dell’azzurra. Il match è finito 6-5 ma per Enza Petrilli, dell’ASD Aida, si è trattato di un successo inimmaginabile se consideriamo che alla scorsa Paralimpiade del 2016 Enza non aveva ancora mai toccato un arco!
Ed è festa grande in città, una festa che continuerà a lungo, aspettando il suo arrivo previsto tra il 5 e 6 settembre.
Una festa che si merita Enza e si merita la sua famiglia. Scrive su Facebook il suo compagno Michelangelo: «La storia è stata scritta. Cinque anni fa eravamo in ospedale. Oggi? Siamo sul tetto del mondo». Sì, se puoi sognarlo puoi farlo ed Enza ha insegnato sempre a tutti che ai sogni lei invece delle ali ha messo le ruote, per arrivarci prima.
Grande Enza, grazie per ogni emozione che ci hai regalato in questi giorni e perdona chi in passato non ha capito la tua forza, chi magari non ti ha fatto quella telefonata che aspettavi o non ti ha dato una mano, ce l’hai fatta lo stesso, rimontando come nel match finale, situazioni impossibili. Sei campionessa, sei la nostra campionessa! Sei argento vivo!
Photo cover Pavia Bizzi – CIP