Scendere in campo e in corteo è una sorta di motto per l’amministrazione comunale guidata dal sindaco leghista Rocco Biasi che più di una volta si è “sporcata le mani”. Dal servizio presso i cimiteri in occasione della commemorazione dei defunti fino al centro vaccinale di Taurianova dove la loro presenza i primi giorni della somministrazione del vaccino anti-Covid ha suscitato anche un bel po’ di polemiche, visto la delicatezza e competenza necessaria in ambito sanitario, anche durante una pandemia. A fasi alterne poi scende in campo la giunta con la fascia tricolore, indossata un po’ da tutti ma sempre meno dal vice sindaco Caridi, e sempre a fasi alterne scendono in campo i vari consiglieri anche se in questa estate taurianovese non si sono visti spesso tutti.
Si vedranno con ogni probabilità però stasera, al grande corteo storico du ‘mbitu. Voci vicine all’attività selfistica del vicesindaco affermano che è già pronto il costume che indosserà anche lui, sorprendendo tutti. E quasi sicuramente sfileranno nel corteo anche gli altri assessori e consiglieri di maggioranza (quelli di minoranza pare non siano stati ancora invitati) come anche i parenti più stretti, i candidati delle loro liste e i loro rumorosi sostenitori (non basta averli votati, bisogna almeno aver scritto sui social un post a loro favore).
Ovviamente per questo corteo e questa serata, per cui la Regione ha sborsato diversi mila euro, siamo felici. E’ l’apertura dei festeggiamenti per la nostra Patrona e non vogliamo criticare la scelta del programma civile. U ‘mbitu ha sempre portato a Taurianova tanta gente e sarà così anche stasera, sperando che l’entusiasmo non copri la vigilanza, visto i tanti casi di positivi anche nella nostra città, ma da cittadini non capiamo perchè anche per una cosa bella come quella di un corteo storico non sia stata coinvolta in modo partecipativo tutta la cittadinanza.
Lo slogan “prima i taurianovesi” (che poi spesso è rimasto solo uno slogan) non deve trasformarsi in “prima chi ci ha votato”, e se magari anche il mancato coinvolgimento delle associazioni (ed alcune hanno coperto diverse serate dello stesso cartellone estivo) sia dovuto a semplice dimenticanza o fretta e mancata serenità organizzativa visto la situazione di emergenza sanitaria, ci auguriamo che in futuro i cittadini tutti siano coinvolti, anche con un bando o un concorso, e ci sia per tutti la possibilità di sentirsi parte di questa città
che oltre il corteo storico ha fatto la storia.
Anche una storia di unità tra Parrocchia e Comune, con il bel gesto di accensione da parte del parroco e sindaco (o commissario) insieme, almeno negli ultimi vent’anni. Perchè la fede non può essere considerata la somma di devozioni popolari, ma l’amore per Maria è radicato anche nell’esperienza pastorale del Papa che porta con sé «una innovativa visione della Chiesa e della stessa religiosità popolare». La pietà popolare è la forma con cui il popolo di Dio spesso esprime la sua fede e non ci dev’essere divisione tra i fratelli.
Stasera ricorderemo dunque la storia della nostra città, lo faremo guardando il corteo che applaudiremo (perchè per poter dire e scrivere le cose con schiettezza, bisogna poi però esserci, altrimenti è critica sterile che non vogliamo mai fare), e soffermandoci ai tanti costumi che indosseranno i figuranti del corteo ricorderemo anche chi ci ha preceduto nella storia della città (e il pensiero vola anche alla giovane Rosamaria Corica, protagonista del corteo di qualche anno fa, e forse poi lasciata sola da tutti), e infine attraverso le fiamme dei luppinazzi che contempleremo, bruciamo con loro tutto ciò che è amaro nelle nostre vite e affidiamo a Maria la nostra città che è sua da sempre ed è lei l’unica e sola Regina di Taurianova.