Venticinque anni fa, don Mino Ciano, parroco a Taurianova, veniva ordinato sacerdote nella sua San Martino per mano del Vescovo Domenico Crusco, scegliendo di dedicare la sua vita al Signore, e oggi una piazza Duomo colma, colorata e ordinata ha ricordato una storia di vita di sacerdozio e di comunità guidate.
A corona della piazza sono stati infatti installati «dei “segni” della presenza di Dio nella vita di don Mino», come ha spiegato un fedele, a nome della parrocchia durante l’inizio della celebrazione. «Sono i patroni delle parrocchie e della comunità dove don Mino ha maturato la sua vocazione ed assicurato la sua missione in questi 25 anni, ottenendo sempre protezione e Grazie, ad iniziare dalla sua parrocchia di origine “Maria SS. della Colomba”, a San Martino; a seguire nella parrocchia di San Nicola a Varapodio, nella parrocchia di “Maria SS. del Soccorso” a Palmi, nella Comunità “Ali Materne” di Cittanova, nella Basilica della Madonna dei Poveri a Seminara e nella vicina parrocchia di S. Anna e, dal 2 luglio 2019, nella nostra parrocchia di Maria SS. delle Grazie».
Un momento importante vissuto come i grandi eventi ecclesiastici, con la presenza del Vescovo della nostra diocesi, mons. Milito, dell’Arcivescovo della diocesi di Rossano-Cariati mons. Aloise (compagno di seminario di don Mino), di tanti sacerdoti e diaconi della diocesi e sacerdoti amici di don Mino fuori diocesi, di molte autorità presenti.
Oggi il Vangelo di Marco ci racconta il bellissimo episodio della moltiplicazione dei pani e dei pesci dove Gesù si “commuove” e va’ verso la gente cercando di provvedere alle loro necessità. Dio infatti non è mai assente dalla nostra vita, e commentando questa pagina di Vangelo, durante l’omelia il Vescovo Milito ha ricordato che «come sempre è la Parola che ci sceglie, non il contrario» e ha spiegato, rivolgendosi ai fedeli, quanto spesso scambiamo le cose belle come cose del cielo e non consideriamo poi quelle divine, invece «se il Signore ci chiama a collaborare con Lui, il nostro primo collaboratore è proprio Lui, non il contrario. Non ci abbandoni mai la fiducia e l’affidamento». E a don Mino ha augurato di ripetere ogni giorno il miracolo della moltiplicazione del pane. «Continua dove il Signore ti chiamerà ad essere un moltiplicatore dei beni della Sua Chiesa, noi pregheremo perché ogni volta che il tuo volto si specchierà nel vino del calice, potrai davvero dire “veramente sto buttando il sangue, sto dando felicemente la vita”».
All’offertorio, oltre al pane ed al vino, sono stati portati anche il calice, dono a don Mino
della comunità parrocchiale e cittadina e la patena, dono della sua famiglia.
Al termine della Celebrazione don Mino commosso ha ringraziato tutte le realtà dove ha prestato il suo servizio, iniziando da Varapodio «dove ho imparato a fare il parroco», passando da Palmi, con quei tramonti che parlavano di Dio, Cittanova «dove ho sperimentato la paternità spirituale», Seminara «dove ho imparato a vivere l’accoglienza e l’attenzione verso ogni uomo», nella comunità di S.Anna «dove ho sperimentato la gioia di essere famiglia» fino alla realtà di Taurianova che lo ha accolto a luglio del 2019. Belle anche le parole che ha riservato all’Associazione “Il cuore che sorride”, tra le tre realtà che stanno a cuore al parroco, insieme alla sua famiglia «mia mamma e mio papa sono le persone più importanti della mia vita» e la parrocchia. Un ringraziamento personale è andato anche a tante realtà di Taurianova, tra cui la Consulta delle Associazioni «credo fortemente che il lavoro fatto in sinergia può dare molto alla nostra città».
Il sindaco Rocco Biasi, a nome di tutta l’Amministrazione, ha voluto omaggiare con una targa il parroco che ha definito «tra i personaggi più illustri della città».
Il coro della parrocchia, che ha allietato la liturgia, ha omaggiato il parroco con un brano inedito, sulle parole di una preghiera che ha scritto don Mino ad inizio pandemia. Presente anche il mondo della scuola, con i bimbi e un cartellone “Grazie don Mino”, quei bambini che «ci ricordano la bellezza di essere piccoli così come vuole il Signore».
Il vento leggero e l’aria umida riportano però alla mente quella sera di 25 anni fa, la piazza era quella di San Martino e la sua attuale parrocchia c’era senza sapere che guardando in giù dal cielo o in su da sotto il palco, dopo 25 anni il giorno di San Giacomo sarebbe stato ancora un giorno di festa.
Preghiera
Maria della Montagna,
col Tuo figlio Gesù fai luce sulla sua strada, stagli accanto col Tuo manto e la Tua grazia, sostienilo con la Tua forza. Per lui che ci siano sempre un bambino con 5 pani e 2 pesci, affinché possa guidare la comunità con l’amore, con l’esempio, con la parola, con le opere.
Dagli una prospettiva di fede con progetti chiari, concreti, possibili; a lui la forza di attuarli, ai suoi collaboratori la generosità nella condivisione gioiosa. Fa’ che l’insuccesso non si traduca mai nella tentazione di perdere la fiducia e il successo non lo renda superbo, ma sempre fedele a Te.
Fa’ che non si perda nessuna delle anime che ogni giorno il Signore gli affida.
Salvaci insieme.
Amen.