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domenica, Dicembre 22, 2024

A Domenico Caruso il “Quaderno” del Centro Studi Bruttium di Catanzaro

Un ampio spazio è stato riservato riti civili e religiosi della Piana di Gioia Tauro

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È stato dedicato a Domenico Caruso il “Quaderno” n. 6 di Aprile 2021 dal titolo “Storia e Folklore Calabrese”, edito dal Centro Studi Bruttium di Catanzaro e presente in rete.

Da oltre sessant’anni il nostro scrittore taurianovese si è interessato delle tradizioni e degli eventi del territorio. Nell’aprile del 1959 sulla pregevole rivista “Folklore della Calabria”, diretta dal prof. Antonino Basile di Palmi, sono stati pubblicati i “Proverbi di San Martino”, frazione di Taurianova in cui vive l’autore.

Il famoso glottologo tedesco Gerhard Rohlfs li ha citati nel “Nuovo Dizionario della Calabria” – (Longo Editore Ravenna) con la sigla R 20. 

Il docente universitario Cosimo Cucinotta ha selezionato molti aforismi e li ha inseriti nel volume “Proverbi calabresi commentati” – (Edikronos – Palermo).

Negli anni 1964 e 1965, su “Rassegna calabrese” (Mensile di Corigliano Cal. – CS) sono apparsi i “Proverbi calabresi” di Caruso.

Legato alle proprie abitudini, il nostro popolo ha conservato le testimonianze del passato che rivive da secoli negli usi e costumi, nei canti e proverbi, nel linguaggio e nelle manifestazioni che si ripetono durante l’anno. “Tradere”, dal latino, significa appunto consegnare.

In ogni comunità è presente il folklore. Anche se nella società contemporanea si tende a livellare ogni cosa e cancellare i segni del colore locale, nella famiglia sono sempre attuali i preziosi insegnamenti degli avi.

Nei canti raccolti, come anche negli aforismi, troviamo spesso delle illogicità, ma più che alla razionalità si mira all’effetto psicologico di quanto espresso.

È proprio vero: “Gli antichi fìciaru i fatti e dassaru i ditti”. 

Per secoli la vita in campagna è stata regolata dal fluire dei giorni e delle stagioni. Perciò, il “Quaderno” ha inizio con i mesi dell’anno. Seguono le condizioni della donna di ieri e di oggi e le credenze e superstizioni che hanno influito sulla comunità.

Un ampio spazio è stato riservato alle cerimonie e ai riti civili e religiosi della Piana di Gioia Tauro. 

Anche il “Quaderno” n. 7 di Maggio proseguirà l’opera di Caruso. 

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