A Taurianova, nella frazione di Amato, una scuola materna (seconda sezione) è stata chiusa con Ordinanza n. 1 del 2021 emanata dal Sindaco nella tarda serata di ieri 11 gennaio, che ha disposto la chiusura “in via prettamente precauzionale” anche della classe quinta sez. E della scuola primaria sempre del plesso di Amato. Aule chiuse quindi a solo un giorno dalla riapertura e fino a quando non si conosceranno gli esiti dei tamponi effettuati a tutti gli alunni, i docenti ed al personale scolastico.
Ad Amato 8 nuovi positivi
Decisione presa – anche per consentire anche le attività di sanificazione – dopo il tracciamento dei contatti dei 22 nuovi positivi comunicati con il bollettino di ieri di cui ben 8 sono delle frazioni.
Nella consueta diretta Facebook mattutina Nino Spirlì ha detto: «Mi ha chiamato ieri sera il sindaco del mio paese preoccupato perché ieri sono andati a scuola alcuni bimbi figli di soggetti positivi asintomatici».
Ovviamente l’ordinanza arrivata il giorno stesso della riapertura scuole, aumenta tra le famiglie dubbi e perplessità. Ieri ad Amato i bimbi erano andati tutti a scuola, dopo la decisione del Tar Calabria che sospendeva l’ordinanza di chiusura disposta dal presidente facente funzioni Spirlì.
Respinto il ricorso depositato dagli avvocati della Regione
Ieri pomeriggio è inoltre arrivata anche la bocciatura del Consiglio di Stato a cui si era rivolta la Regione Calabria contro il decreto di sospensione. La sezione terza del Consiglio di Stato, presieduta da Franco Frattini ha stabilito infatti che lezioni rimangono in presenza per le scuole elementari e medie.
Nel decreto (numero 18 del 2021) si rileva che l’ordinanza del presidente facente funzioni Nino Spirlì sarebbe dovuta essere accompagnata da dati scientifici.
“A fronte di norme statali successive alla ordinanza regionale – si legge nel testo – l’eventuale misura regionale più restrittiva, tenuto conto della rilevanza del diritto alla istruzione e del contesto di socialità specialmente per gli alunni più giovani, avrebbe dovuto essere motivata con dati scientifici evidenzianti il collegamento tra focolai attivi sul territorio e impatto della attività scolastica in presenza”. Inoltre, viene evidenziato che “nella ordinanza regionale vi è una chiusura generalizzata senza alcuna, ove esistente, indicazione di zone interessate da incremento di contagi; né, peraltro, le problematiche relative al trasporto – risolvibili con diligente ed efficace impegno amministrativo nei servizi interessati – possono giustificare la compressione grave di diritti costituzionalmente tutelati dagli studenti interessati”.
Con la speranza che non scoppi un focolaio nella frazione di Amato e che tutti i bambini siano negativi, per tranquillizzare i genitori che si dividono tra favorevoli e contrari alla scuola in presenza, soprattutto dopo il picco di contagi di ieri, sarebbe opportuno uno screening almeno sui docenti di tutte le scuole della città… perché a Santa Chiara “miseru i porti i ferru”, ma era troppo tardi.