Zaino in spalla? I primissimi di gennaio a Taurianova, secondo le dichiarazioni delle dirigenti e dell’Amministrazione, tutto era pronto per l’inizio della scuola in presenza almeno per i bambini e ragazzi, slittando all’11 gennaio solo – dopo la decisone del governo presa nella notte fra il 4 e 5 gennaio – per le scuole superiori.
Ma il 5 gennaio arriva per tutta la Calabria l’ordinanza di Spirlì che dentro la calza della befana fa trovare la Dad fino al 15 gennaio per elementari e medie e fino al 31 per le superiori. Aperte le scuole dell’infanzia.
La befana però oltre le calze ai bimbi, ha portato al presidente Spirlì un ricorso al Tar dei “soliti genitori” che già a novembre si erano rivolti al Tar contro la decisione del presidente ff e ottenuto la riapertura delle scuole, chiuse poi ugualmente da diversi sindaci (tra cui il sindaco di Taurianova). Genitori che hanno anticipato quel gruppetto anche di Taurianova pronti al ricorso, almeno come riferiscono alcune mamme, rappresentanti di classe.
Il presidente della Regione comunica il ricorso ricevuto e promette: «Andremo fino al Consiglio di Stato per tutelare la salute di tutti. Quello in atto è un giochino che sta mettendo a durissima prova la tenuta psicologica delle persone. Qui non c’è una responsabilità della Giunta regionale o della politica, qui c’è qualcuno che mira ad andare contro il buonsenso, in un momento in cui si registrano moltissimi casi di positività in tutti i comuni della Calabria. Chi ha presentato questo ricorso dovrà dare spiegazioni alle decine di migliaia di genitori che non vogliono che i loro figli seguano la didattica in presenza. Cosa succederà se i ragazzi dovessero contagiarsi nel tragitto casa-scuola e dovessero infettare le persone care?».
Zaino e Dad.
I bambini e ragazzi intanto si ritrovano in Dad, mentre i fratellini più piccolini preparano lo zainetto e vanno all’Asilo. Non tutti però, almeno un buon 30% dei bimbi della scuola dell’infanzia restano a casa per scelta dei genitori.
I bimbi delle elementari (che in Dad hanno il sabato libero) chiudono il collegamento tra le 12 e le 12.45 di oggi ricevendo l’appuntamento dagli insegnanti per lunedì 11 sempre in Dad, con l’orario della Dad e i compiti sul sistema informatico “Collabora“, ma nel pomeriggio arriva velocissima la risposta del “Tar che manda i più piccoli a scuola e lascia a casa gli studenti delle superiori“.
Nuova diretta Facebook del presidente facente funzioni della Giunta che annuncia l’opposizione al decreto del Tribunale amministrativo: «Poche famiglie non possono condizionare tutta la Calabria. Ci opporremo alla pronuncia del Tar di oggi che lascia i giovani delle superiori a casa fino al 31 gennaio ma, al tempo stesso, dice che i bambini di medie ed elementari devono rientrare a scuola da lunedì».
L’Italia a colori.
Intanto arriva anche la divisione in colori dell’Italia e la Calabria da lunedì non sarà in zona gialla, ma in quella arancione, come la Sicilia che va verso la didattica a distanza dall’11 al 16 anche nelle scuole elementari e medie e proseguirà fino al 31 nelle scuole superiori.
Ovviamente non è facile capire quale sia la soluzione migliore, ci sono tante motivazioni dietro ad una scelta, certo però fa riflettere che in Calabria il Tar si oppone ad un’ordinanza regionale che praticamente viene invece attuata proprio in queste ore in Sicilia. E fa riflettere anche che non venga accettata la decisione di un presidente che, anche se non abbiamo votato, ricopre comunque un posto da governatore e invece “per legge” bisogna accettare il ricorso fatto anche solo da 13 genitori che cambiano le sorti di una regione e che comunque non abbiamo votato nemmeno.
In tutto questo caos ci sono i nostri bambini e ragazzi che da una settimana prendono lo zaino e posano lo zaino. Le loro attese, i loro desideri.
«Giovedì si va a scuola!». «No, giovedì si fa la Dad!». «Lunedì ci vediamo in Dad». «No! Lunedì forse si va a scuola».
E non è finita. Corsi e “ricorsi” storici.