Tre serate piacevoli e interessanti quelle del Restart Festival, organizzate in questi giorni dall’associazione Risorse, in collaborazione con l’associazione multiculturale Mammalucco.
La rassegna è cominciata mercoledì 11 agosto con la presentazione, moderata dal giornalista Antonino Raso, del libro dell’ex sindaco di Riace e attivista Mimmo Lucano “Il fuorilegge. La lunga battaglia di un uomo solo”, che ha messo in luce i retroscena del modello Riace. Un’idea di Lucano figlia della voglia di essere artefice di un futuro per un paese che aveva bisogno di riscatto, che si basava sul valore aggiunto dell’accoglienza e della contaminazione culturale. In un paese come Riace, in cui gli abitanti partivano per vivere le loro vite altrove, Mimmo Lucano si occupa degli arrivi, di chi ha bisogno di una vita nuova e di lavorare. Parole amare di chi ha visto giovani scappare a causa di “un’ingiustizia che non si capisce da dove nasce”, di chi ha trovato una soluzione, ma si è scontrato inevitabilmente con la giustizia.
Durante la seconda serata si è riflettuto sull’immigrazione e sull’importanza del passato, grazie a “Pentcho”, scritto dal magistrato e scrittore Antonio Salvati, e a “Fili di rame e d’amore. Dal diario inesistente di Anna Coleman”, dello scrittore Michele Caccamo. Esercizio di empatia il primo, che racconta la storia di un battello attraverso il quale gli ebrei perseguitati di Bratislava vogliono raggiungere la Palestina; racconto di fantasia il secondo, che immagina un futuro in cui il governo punta all’annullamento dell’opinione collettiva.
Gloria Vocaturo ha guidato gli autori attraverso una serie di interrogativi sulle similitudini che queste storie hanno con l’attualità: gli sbarchi degli immigrati sulle nostre coste, cosa avremmo fatto al loro posto, quanto sia importante la memoria storica e la rivolta.
Conclude la rassegna letteraria la serata, moderata dal presidente dell’associazione multiculturale Mammalucco Filippo Andreacchio, del libro di Francesco Kento Carlo “Barre: rap, sogni e segreti di un carcere minorile” che ha aperto molte riflessioni sull’esperienza dei ragazzi che scontano una pena in un istituto penitenziario. Una serie di storie raccolte durante gli anni in cui ha lavorato come insegnante in laboratori di rap nelle carceri, che spingono a riflettere su quanto la rieducazione, il reinserimento e la riabilitazione siano effettivamente possibili per ragazzi che non hanno mai fatto parte della società. Un incontro che fa riflettere sulla responsabilità della società riguardo a queste storie, sulle regole, sull’infrangerle e sul concetto di colpa e colpevolezza.
Ognuno degli incontri è stato accompagnato da ottime degustazioni di vini locali e prodotti tipici a cura di due realtà affermate e giovani taurianovesi, Cantine Caccamo e Calabria Taste Experience, e dai live concert di Nino Quaranta – Maniera d’autore trio, del gruppo musicale Lorem e del rapper, oltre che scrittore, Kento.
Un primo grande successo per l’associazione Risorse che, insieme all’associazione multiculturale Mammalucco, ha realizzato una prima edizione ricca di spunti e intrattenimento.