Domenica pomeriggio la Torroneria GFG Murdolo ha ospitato il primo evento del nuovo format dell’associazione Risorse, apeRISORSE, sui temi dell’imprenditoria nel nostro territorio: una modalità conviviale e smart per discutere temi importanti davanti ad un buon aperitivo.
Moderato dal vicepresidente dell’associazione Bruno Parrone e dal responsabile eventi Giuseppe Franchetti, l’evento ha dato spazio ad imprenditori giovani del panorama regionale: primo fra tutti il titolare del locale nel quale si è svolto l’evento, Giovanni Murdolo, che insieme alle sue sorelle Giacinta e Francesca, ha investito nell’azienda familiare per il suo futuro, decidendo di rimanere in Calabria. “Crediamo in quello che facciamo. Puntiamo tutto sui metodi di produzione artigianali e sulle materie prime” per la produzione di spicco dell’azienda, cioè celebre torrone.
Storia che ha dato il La ai racconti degli altri ospiti dell’apeRISORSE: quello di Tonino Mangione, legale rappresentante di BIEMME finestre, al suo quarantesimo anno di attività, che ha lasciato un primo impiego sicuro per rimettersi in gioco da solo, in un nuovo progetto che adesso conta 150 dipendenti e registra un’esplosione nel mercato grazie agli ecobonus attivi in questo periodo di ripresa post Covid.
In continua espansione anche l’azienda di Vincenzo Sorace, responsabile commerciale di OpMonte, cooperativa che inizialmente produceva solo agrumi, ma che ha poi inglobato tra i suoi prodotti anche la cipolla di Tropea IGP e il kiwi, frutto con un importante riscontro a livello sia europeo che mondiale.
Dario Romeo, direttore generale dell’azienda SIGRA, ha raccontato della sua idea di business nella quale si avvale di professionisti under 40 per fornire servizi di sicurezza ambientale e sul lavoro, e per garantire la qualità di servizi fondamentali, tra i quali di acqua e aria.
Figura nuova quella di Domenico Rositano, innovation promoter dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, che si occupa di supportare studenti neolaureati e ricercatori che vogliono fare impresa grazie al Contamination Lab.
Terreno fertile per discutere del ruolo dell’imprenditore e della responsabilità sulle sue spalle, che per Tonino Mangione si traduce nel rapporto umano con il personale del settore produttivo e nell’assunzione responsabile di nuovi dipendenti. Assunzione che si fa sempre più straniera per la manodopera, secondo Vincenzo Sorace, complice il reddito di cittadinanza che spesso fa optare i nostri giovani connazionali per la comodità, piuttosto che per il duro lavoro.
Giovani che non lavorano nel nostro territorio, ai quali si aggiungono quelli che si formano nelle nostre zone e che fuggono verso opportunità migliori offerte in altre zone d’Italia, e che rendono difficili qui le ricerche di figure adeguatamente formate. Non esitano a scappare anche dalle condizioni precarie o inesistenti di infrastrutture e collegamenti e che non trovano collocazione in una programmazione reale per il nostro territorio.
Gap tra nord e sud quindi, che si è cercato di colmare con i fondi per le nuove imprese, spesso sfruttati da nuove start up senza un business plan serio e a lungo termine, che inevitabilmente finiscono per chiudere bottega dopo un paio d’anni. Si registra di più, secondo Domenico Rositano, un desiderio dei giovani di essere assunti nelle imprese, piuttosto che la voglia di investire in prima persona nel loro futuro.
La nostra terra però sta vivendo nuovi stimoli: in molti tornano a casa al Sud, per lavorare in smart working, o in questo caso south working. Fenomeno che dovrebbe accompagnarsi a discorsi concreti a livello nazionale sulle nostre regioni e che potrebbe dar nuova vita alle imprese, spesso ostacolate, piuttosto che agevolate, dalla burocrazia, secondo Mangione.
Invece che finanziare il nuovo, spesso non abbastanza preparato, bisognerebbe forse utilizzare il buon senso ed eliminare il nanismo aziendale di cui molte aziende del Sud soffrono, secondo Romeo, per giocare ad armi pari con competitor di tutta Italia.
Un evento che sembra aver dato un apporto positivo al tema, secondo Franchetti, e che vede nell’eliminazione della corruzione tramite la digitalizzazione secondo Domenico Rositano e nell’assunzione di personale della zona, secondo Sorace, la via di fare buona impresa al Sud.