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giovedì, Novembre 21, 2024

Autismo: oggi la giornata mondiale della consapevolezza

“Non parlare vuol dire essere anime imprigionate nel proprio pensiero. Non significa non capire, ma al contrario capire più degli altri e non poterlo urlare”

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Il 2 aprile ricorre la Giornata Mondiale della Consapevolezza sull’Autismo, perché è importante promuovere la comprensione e l’inclusione di queste persone oltre che sensibilizzare l’opinione pubblica per consentire loro una vita piena e soddisfacente.

Non tutti sanno che i disturbi dello spettro autistico sono un insieme di disturbi del neurosviluppo con esordio in età evolutiva. I sintomi dello spettro autistico possono essere variabili da persona a persona nel tempo. Ci sono delle aree che più di altre vengono coinvolte, infatti generalmente si ha difficoltà nell’interazione e nella comunicazione sociale, la presenza di comportamenti e interessi ripetitivi e poca flessibilità dei processi di pensiero.

Per farla semplice: immaginiamo di essere sommersi da un mondo infinito di emozioni, informazioni e non riuscirle a gestire una alla volta come siamo abituati a fare, immaginiamo inoltre che quando qualcuno ci parla, anche se comprendiamo benissimo, non sempre riusciamo a rispondergli come dovremmo o addirittura non rispondere affatto.

Essere in lotta continua con se stessi e con il proprio mondo interiore: questo è l’autismo.

Ma essere persona, adulto o bambino, con spettro autistico significa anche eccellere in tanti campi: nella musica, nell’orientamento spaziale, nel disegno, saper leggere prima di tutti anche a soli 3 anni con la cosiddetta “scrittura globale” quindi saper riconoscere chiaramente una parola per semplice associazione. C’è da dire che non sempre è così, e non sempre si riesce a fare tutto questo, ma va bene lo stesso! Se si è circondati dall’amore, dalla comprensione e dalla consapevolezza, si può imparare a condurre la propria vita.

E’ tristemente vero che molti genitori fanno fatica a comprendere la condizione del proprio figlio, ma non c’è da spaventarsi, c’è da conoscere non da ignorare, c’è bisogno di accoglienza e non di rifiuto, anche se non è facile, anche se è insormontabile e non vorremmo per nulla al mondo che le persone alla quale teniamo debbano affrontare delle sfide difficili. Quindi non ignoriamo perché chi ignora ha paura e il primo passo verso il successo e il benessere di un bambino/persona con spettro autistico è quello dell’accettazione, perché è sentendosi accettati che si comincia a costruire l’autostima che molto spesso è sgretolata.

Ce lo insegna lo stesso Manuel Sirianni, ragazzo autistico non verbale di Catanzaro, un tempo bambino ma oggi ragazzo, che all’interno del suo libro (sì proprio così!) “Il bambino irraggiungibile” spiega chiaramente quanto sia stata dura e profondamente dolorosa la strada per riuscire a esprimere e a raccontare il suo mondo,  a chi gli stava intorno, a partire dalla sua famiglia per arrivare ai suoi coetanei che lo consideravano “diverso” solo perché nessuno aveva insegnato loro, qualcosa in più su questo tipo di disturbo.

Manuel, calabrese come noi, ci dice: “Non parlare vuol dire essere anime imprigionate nel proprio pensiero. Non significa non capire, ma al contrario capire più degli altri e non poterlo urlare”. 

La stessa cosa accade per chi magari è verbale con spettro autistico, perché non sempre ci si riesce a esprimere o a farsi capire come si vorrebbe. Quel che bisogna fare è creare una rete articolata tra scuola, famiglia, associazioni, terapisti in modo da trovare la giusta chiave strategica per consentire a chi ha un disturbo dello spettro autistico di potersi esprimere liberamente e con i propri tempi. Per esempio, ad oggi grazie a strumenti compensativi come la comunicazione facilitata, la metodologia ABA o altri elementi e materiali innovativi si riesce a condurre la persona autistica a prendere consapevolezza di sè e delle proprie capacità.

In tutto il mondo durante la Giornata Mondiale Autismo si svolgono molti eventi e in particolar modo prosegue  il progetto “Light it up blue”, partito dall’organizzazione Autism Speaks che consiste nell’illuminare di blu i principali monumenti nelle città più famose del mondo. Magari potremmo indossare anche noi qualcosa di blu, perché siamo un po’ più coscienti, e se qualcuno ci chiederà il perché, noi sapremo rispondere che oggi è la giornata della consapevolezza, oggi non è più tempo di ignorare.

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