Una conferenza stampa sullo stretto, tra Calabria e Sicilia. Il mar Mediterraneo la location ideale per siglare il protocollo d’intesa finalizzato alla realizzazione congiunta de ‘La Biennale dello Stretto‘. A firmare l’accordo il sindaco facente funzioni di Reggio Calabria Carmelo Versace, il sindaco di Messina Federico Basile, il Presidente dell’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori di Reggio Calabria Ilario Tassone e il Presidente della società benefit 500×100 Alfonso Femia.
La Biennale dello Stretto è la prosecuzione di un progetto di ricerca, denominato Mediterranei Invisibili, ideato e sviluppato nel 2017 da Alfonso Femia, architetto, urbanista e designer di fama internazionale, nato a Taurianova, che afferma: “La Biennale dello Stretto non è un semplicemente un evento, ma la tappa importante di un percorso intrapreso cinque anni fa, lasso di tempo che ha permesso di incontrare, osservare e ascoltare in diretta le voci dei territori mediterranei, particolarmente di quelli celati, ‘invisibili’. La Biennale dello Stretto vuole essere un’occasione di proiezione nel futuro, attraverso l’attivazione di un laboratorio internazionale sulle tre rive del Mediterraneo e sulle relazioni tra il Mediterraneo e il resto del mondo, costruendo un dialogo che il mutante contesto ambientale rende sempre più necessario e urgente. Responsabilità nei confronti dei luoghi e delle persone e generosità nella visione e nelle prospettive, in antitesi a ogni forma di egoismo e cinismo progettuale sono il nostro impegno per il futuro”.
La Biennale dello Stretto, che si svolgerà dal 30 settembre al 15 dicembre 2022, è dunque finalizzato a cogliere le reali potenzialità di rilancio dell’area, mappando i riferimenti essenziali – infrastrutture, paesaggio, ambiente urbanizzato, funzioni sociali pubbliche – attraverso viaggi ed esplorazioni, interviste con persone autorevoli di estrazione accademica, professionale, della Pubblica Amministrazione.
Nel coordinamento scientifico de La Biennale dello Stretto anche l’architetto taurianovese Salvatore Greco.
La prima edizione si propone di elaborare progettualità innovative tra lo Stretto e l’intorno mediterraneo internazionale, attraverso una mostra esito di una Call to Action rivolta ad architetti e artisti e momenti di dibattito con personaggi autorevoli del mondo della cultura, dell’architettura e dell’arte, avviando una relazione permanente tra le città del Mediterraneo in un’ottica di scambio e condivisione degli eventi culturali.
La Biennale dello Stretto diventa dunque anche un ponte tra Calabria e Sicilia. Un ponte sul Mediterraneo. Un ponte che unisce culture diverse e paesaggi diversi, un ponte sull’acqua e Le tre linee d’acqua è il tema della prima Mostra internazionale dello Stretto. L’acqua mediterranea che interseca il progetto dell’architettura, del paesaggio, della narrazione, dell’arte; condiziona e governa tutti i modelli sociali ed economici.
Alfonso Femia è architetto, urbanista e designer, ideatore e co-fondatore nel 1995, di 5+1, nel 2005 trasformato in 5+1AA e che ha successivamente, nel 2017, mutato la sua denominazione in Atelier(s) Alfonso Femia, studio internazionale con sede a Genova, Milano e Parigi. Il suo impegno professionale si distingue per due aspetti: affianca all’attività progettuale un serio e approfondito lavoro di ricerca sviluppato, nel corso degli anni, sia sul fronte teorico e laboratoriale, da cui il nome “Atelier(s)”, sia attraverso indagini sul territorio, dialoghi sul campo che creano connessione tra l’architettura, le persone, le loro narrazioni e geografie. Tra i suoi progetti più recenti la nuova sede del Gruppo BNL-BNP Paribas a Roma, Les Docks de Marseille, la nuova sede di Vimar a Marostica, la Dallara Academy a Parma, The Corner a Milano, complessi residenziali di housing sociale in Italia e in Francia.
Il Mediterraneo è tutto.
Alfonso Femia
Nell’essere “una” terra tra due mari, più volte,
è anche un mare tra “due” terre, più volte.
È mare! Non è un oceano.
Vi è una idea di finito nell’infinito del mare.
E il finito è la terra, il popolo che la abita.
Buon viaggio.