Anche nelle cinque parrocchie di Taurianova, le tre del centro e le due delle frazioni, la parola d’ordine è prudenza.
La quarta ondata del Covid ed i numeri altissimi dei contagiati in città – l’ultimo bollettino trasmesso dall’Unità di crisi segna a Taurianova 526 casi attivi, pari al 3,37% della popolazione – ha fatto prendere la stessa decisione ai 5 parroci che hanno sospeso tutti gli incontri di catechesi in presenza, anche perché la tutela della salute è una priorità per la Chiesa italiana.
Nella parrocchia dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, ci riferisce il parroco don Cesare Deleo, anche l’incontro di catechesi è stato trasferito sulle piattaforme web, mentre nelle altre due parrocchie del centro (Maria SS. delle Grazie e San Giuseppe), i parroci don Mino Ciano e don Cecè Feliciano hanno già fatto sapere alle famiglie che la sospensione dell’incontro in presenza non riguarderà solo la prossima settimana, ma almeno per altre due.
Anche nelle frazioni di Amato e San Martino, i parroci don Antonio Spizzica e don Pino Deraco, hanno nella giornata di ieri informato della sospensione fino a quando non si avranno dati più rassicuranti.
Sospensione che implicherà un nuovo sforzo creativo e missionario dei catechisti, soprattutto verso i bambini che riceveranno nei prossimi mesi i sacramenti dell’iniziazione cristiana.
Continuano invece le messe che si svolgono nel rispetto del protocollo sottoscritto dall’esecutivo e dalla Cei seguendo le indicazioni anti-Covid previste da maggio 2021, quindi numero limitato dei posti nei banchi, mascherina obbligatoria, sospensione del gesto della pace e Comunione sulle mani.
Al primo lockdown che ci ha colti tutti impreparati immaginavamo che al termine delle forti restrizioni vivessimo in un mondo migliore, fatto di gente migliore, non è andata proprio così, magari quando la quarta ondata sarà passata, forse ricorderemo questi mesi come quelli in cui abbiamo avuto una seconda occasione per utilizzare al meglio un momento socialmente difficile come una occasione per comprendere che ogni cosa che viviamo anche come abitudine sia un dono, e se torneremo ad abbracciarci dovremo farlo davvero forte.