Padre Alessandro Nardi è stato il parroco missionario.
Una guida fondamentale per un autentico cammino di fede di tanti ragazzi e giovani della città. Lui, piccolo di statura, ma grande nell’amore, nell’ironia e anche nella capacità di correzione fraterna.
Figlio primogenito di una famiglia umile di Melicucco, Pasqualino (così si chiamava prima dei voti), dopo la morte della mamma, avvenuta quando aveva solo 6 anni, fu affidato insieme ad una sorellina alla nonna materna, separandosi da altri due fratelli rimasti col padre.
Dolori che non si dimenticano, e che segnano intere vite. Dolori che sono accompagnati anche da un ricordo vivo perfino dei sapori e per padre Alessandro era il sapore della zuppa di latte preparata per lui dalle suore il giorno del funerale di sua madre. Grazie a quel sapore riusciva ad entrare dentro le loro storie dei parrocchiani, dentro i loro dolori e dentro le loro gioie.
Un Cappuccino. Come amava sottolineare sempre, con la battuta a portata di mano.
«Ancora oggi è molto viva la sua memoria, perchè è stato il parroco di tutti – ci racconta don Cecè Feliciano, attuale parroco nella parrocchia di S. Giuseppe – con la sua semplicità francescana. Ha costruito spiritualmente la parrocchia che ha guidato per 24 anni e ha avuto sempre lo stesso stile di San Giuseppe, di cui la parrocchia porta il nome, quindi uomo giusto e fedele».
E anche la morte di padre Alessandro è stata illuminata dal mistero della vita eterna. Domenica 20 novembre 2011, durante la celebrazione della Santa Messa, in cui tanti bambini che si stavano preparando ai sacramenti della Comunione e Cresima ricevevano il Vangelo, il suo ultimo saluto alla comunità. Molti ricordano che padre Alessandro era molto provato e rimase quasi sempre seduto durante la celebrazione, poi il malore e l’arrivo dell’ambulanza davanti la chiesa. Muore dopo due giorni, il 22 novembre.
«La dipartita quasi improvvisa di padre Alessandro non ha dato ai parrocchiani il tempo per la preparazione a questa nuova presenza spirituale – continua il parroco don Cecè – ma il transito di padre Alessandro ha sottolineato quella semplicità di San Francesco che la parrocchia ha come costante».
Il 22 novembre in parrocchia alle ore 18 ci sarà la solenne concelebrazione eucaristica presieduta da padre Pietro Ammendola, ministro provinciale dei Cappuccini della Calabria (non potrà esserci il Vescovo Milito, in quanto impegnato a Roma con la CEI), mentre l’amministrazione comunale ha voluto dedicare uno targa in sua memoria dinanzi alla Parrocchia di San Giuseppe (la targa sarà svelata al termine della Messa) che commemori la sua straordinaria fede, veicolo di pace e amore per tutta la comunità, in attesa “di istruire il rituale procedimento finalizzato all’intitolazione di una via della comunità cittadina a Padre Alessandro Nardi che ha guidato e indirizzato con umiltà francescana un’intera comunità parrocchiale segnando la vita spirituale di quanti hanno avuto il privilegio di conoscerlo”, come si legge in una delibera della giunta.
E sarà bello ricordarlo lì, dove l’abbiamo conosciuto e incontrato in molti, con la certezza che in cielo il suo spazio è il Paradiso.