Gli esseri umani sono animali sociali. Quando si tratta di problemi di cuore, siamo tutti uguali. Vogliamo essere amati, rispettati e oggetto di attenzioni amorevoli.
Le relazioni sono sia magnifiche che terribili. Possono renderci incredibilmente felici così come profondamente infelici, possono portarci al settimo cielo sulle ali dell’amore, oppure farci schiantare al suolo e sprofondare nel fango.
I sentimenti cambiano. Sono come il tempo atmosferico, il tempo cambia continuamente, le nostre emozioni sono uguali, scompariranno, ritorneranno di nuovo. E poi andranno via ancora. E poi torneranno ancora.
Quasi tutti noi abbiamo aspettative irrealistiche sull’amore, le relazioni e l’intimità.
Film, racconti, poesie, canzoni, programmi TV e a volte perfino i libri di auto-aiuto rinforzano i miti che c’è un partner perfetto, che senza questa persona siamo incompleti, che quando troveremo questo partner perfetto, ci innamoreremo e rimarremo con lui e in questo stato di bellezza per sempre.
Si crea così un circolo vizioso: ci aspettiamo che i nostri partner soddisfino tutti i nostri bisogni e desideri, che si comportino nel modo in cui vogliamo, che rendano la nostra vita migliore e felice.
Tutti questi atteggiamenti sull’amore non sono d’aiuto ma consumano le relazioni.
I QUATTRO GRANDI MITI SULL’AMORE
Innamorarsi è facile ma restare innamorati è la vera sfida.
- Mito 1: il partner perfetto. Il partner perfetto non esiste, e non esiste la coppia perfetta. Quanto è difficile non credere a questa idea o smettere di paragonare il proprio partner agli altri? Smettere di focalizzarsi sui suoi difetti e volerlo cambiare?
Risposta: molto difficile. La cosa che puoi fare è fermarti, notare quanto costa a te e alla tua relazione essere catturato da questi pensieri e chiederti se aiutano o stanno compromettendo la tua relazione.
- Mito 2: tu mi completi. Se crediamo a questa idea e pensiamo di essere incompleti senza il nostro partner saremo dipendente da lui per paura di restare soli. Noi siamo già completi con o senza partner. Se non sposiamo questo mito, impareremo ad essere autentici e chiedere ciò di cui abbiamo bisogno senza il timore che l’altro ci abbandoni.
- Mito 3: l’amore dovrebbe essere facile. Viviamo con un partner che ha diversi pensieri, sentimenti, interessi e aspettative, rispetto ai lavori di casa, i soldi, il sesso, la religione, l’essere genitori, diversi stili di comunicare, abitudini. La nostra mente è brava a raccontarci che se i nostri partner non fossero così diversi da noi in tutti gli aspetti appena elencati, le nostre relazioni sarebbero perfette. Ma allora siamo di nuovo al mito 1: il partner perfetto. Ci saranno sempre delle diversità importanti tra noi e il nostro partner non solo nelle aree citate ma anche in molte altre. Se ci aspettiamo che l’altro pensi, senta e agisca come noi, si sentiremo delusi e frustrati. Una relazione richiede l’accettazione di queste differenze, man mano che impari ad accettare le diversità, la frustrazione e la rabbia inizieranno a scomparire ed entrambi i partener godere dei piccoli piaceri che la relazione può dare.
- Mito 4: l’amore è eterno. Esiste davvero l’amore eterno? Pensiamo alle nuvole, le nuvole cambiano in continuazione – si restringono, aumentano, scompaiono e riappaiono – così fanno le nostre emozioni. Perciò se definiamo l’amore come un sentimento, non potrà mai essere eterno. Nei primi giorni di una relazione, i sentimenti d’amore sono più intensi, durano più a lungo e compaiono più velocemente. Questa è quella che viene chiamata la “fase della luna di miele” che dura 6-18 mesi e, mai oltre i tre anni. Quando finisce, sperimentiamo un senso di perdita che porta la persona a dire “Basta, non sono più innamorato”.
In questa fase è come se fossimo sotto l’effetto di una droga che ci fa volare e gioca con i nostri sensi. Il nostro partner è meraviglioso ma questa non è la realtà. Solo quando la droga svanisce, vediamo il nostro partner come è realmente. All’improvviso realizziamo che il cavallo bianco del nostro cavaliere è in realtà un asino grigio o che i lunghi capelli ricci e biondi della fanciulla sono in realtà una parrucca. Questo può provocare uno shock ma crea anche l’opportunità di costruire una relazione autentica tra due persone che si vedono realmente per quello che sono.
Proviamo a pensare all’amore non come un sentimento ma come un’azione. Il sentimento va e viene, non puoi controllarlo. L’azione è qualcosa che puoi fare, al di là di come ti senti.
L’amore ci rende vulnerabili
L’amore e il dolore sono come i due partner di un ballo – vanno mano nella mano.
Quando ad esempio, abbiamo una discussione con il nostro partner, dobbiamo fare spazio alla rabbia, lasciare andare tutti i nostri pensieri e ricordare che tipo di partner vogliamo essere e che tipo di relazione vogliamo costruire.
Per una migliore relazione, proviamo ad apprezzare quello che il partner ha da offrire, impariamo ad accettare le differenze e gestire le emozioni senza controllarle. Sviluppiamo attività condivise, collaborazione, ci deve essere un equilibrio tra il dare e l’avere per mantenere una relazione sana e significativa.
Ci vogliono due persone per ballare il tango? Si, servono due persone per ballare il tango.
Leggi anche il precedente articolo della nostra psicologa qui.