Il rumore della pace. Pandemia e spiritualità
di Nadia Macrì
La pandemia ha dato luce a chi costruisce il bene, e il bene non fa rumore, ma la pace sì.
Prefazione
Davide Fiorani
Consulenza spirituale
Don Domenico Buffone
«In questo nostro mondo, che Tu ami più di noi, siamo andati avanti a tutta velocità, sentendoci forti e capaci in tutto. Avidi di guadagno, ci siamo lasciati assorbire dalle cose e frastornare dalla fretta. Non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato». Così Papa Francesco, nell’omelia del momento straordinario di preghiera sul sagrato della basilica vaticana, in una piazza San Pietro vuota di fedeli il 27 marzo 2020.
È un tempo sospeso, tra solitudini, silenzi e pensieri che diventano preghiere. Una Quaresima 2020 che sa dell’attesa dell’Avvento. Un tempo lungo, presente, eppure remoto. Quanto può aiutarci la fede a vivere l’isolamento imposto dalle misure di contenimento del virus? Quanto questo isolamento può diventare uno spazio da riempire? Abbiamo sperimentato la fragilità delle nostre certezze, abbiamo dovuto lasciare andare la prepotenza delle nostre agende e ci siamo rifugiati nella libertà della preghiera, quella che serve a imparare a credere, a parlare con Dio, a restare teneri in un tempo e in mondo così duro.
Un tempo senza l’incontro con gli altri, senza l’incontro con l’Eucarestia, un’assenza che ci ha fatto conoscere la comunione spirituale, quella che paradossalmente ci rende anche l’altro, con i suoi bisogni, più presente. Di fronte all’evento inatteso si può uscire dall’abitudine e comprendere il valore di ciò che si fa e di ciò che si ha.
Rallentare la corsa della vita, che ci è stata donata, la velocità della parole dette, anche durante la recita del rosario, svuotare le acquasantiere, fare la lista della spesa necessaria, per noi e per chi non ha nessuno accanto, e collezionare nel cuore riserve, per resistere e sognare, anche con la croce sulle spalle, come Cirenei della storia per stare nel proprio dolore e nel dolore degli altri senza fuggire, nonostante sarà una Pasqua a porte chiuse, come quelle del Cenacolo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei dopo la Resurrezione di Gesù.
Porte chiuse che spogliano la Pasqua dai suoi riti per vestire la fede di vera luce, in diretta streaming, con quel ritardo che rende più delicati, più attenti, più umani. Solo così Gesù dirà anche a noi «Pace a voi!». Ma senza scambio della pace e a un metro di distanza.
INDICE
Un tempo lungo, presente, remoto
La pace è contagiosa
Teneri in un tempo duro
L’Assenza
Cirenei della storia
Il lenzuolo bianco
La lista essenziale
In diretta streaming
A porte chiuse
Pace a voi
Note biografie
Nadia Macrì è nata a Zurigo nel 1977 dove ha vissuto la sua infanzia per trasferirsi poi con la famiglia a Taurianova. È giornalista e collabora con le riviste della San Paolo, oltre a svolgere l’attività di ufficio stampa per artisti ed eventi, e dirigere la testata Taurianova talk. Per anni ha seguito la formazione dei più piccoli come catechista ed educatrice dell’Azione Cattolica, associazione di cui fa parte e con la quale ha collaborato a diversi livelli.
Ha debuttato nell’editoria con Tra le mani di chi prega – Raccolta di momenti, libro con la perfezione del capo redattore della TGR Calabria Pasqualino Pandullo, nato per un’intuizione e scrive anche racconti per bambini tra cui Zazà. Il robottino felice.