Alla settantunesima Edizione del Festival della Canzone Italiana c’è anche un artista calabrese. Non capita sempre, se consideriamo infatti gli ultimi 10 anni l’unica calabrese in gara tra i big è stata Loredana Bertè che sfiorò il podio nel 2018 con il brano Cosa ti aspetti da me.
Cosa si deve sapere per “cultura generale”?
C’è un artista calabrese che si chiama Aiello e la sua prima partecipazione al Festival della canzone italiana corona oltre un anno e mezzo di successi!
Aiello: Livello base
L’artista calabrese che fa della contaminazione di generi la sua firma unica, parteciperà alla 71° edizione del Festival nella categoria Campioni con il brano scritto da lui dal titolo Ora. Nella serata di giovedì 4 marzo, dedicata alla canzone d’autore, si esibirà in una personale versione di Gianna, indiscusso successo di Rino Gaetano. Ospite della performance sul palco del Teatro Ariston sarà Vegas Jones, una delle personalità più rilevanti della nuova scuola rap italiana.
Aiello: Livello medio
Cosentino di nascita, romano di adozione, il trentacinquenne Aiello ha pubblicato la sua prima canzone nel 2011, ma è il 2017 l’anno della pubblicazione del suo primo EP, un progetto indie-pop, elettronico. La musica di Aiello vive un’importante evoluzione e il 27 settembre 2019 esce il suo primo album dal titolo Ex voto, contenente i singoli Arsenico, certificato disco di platino, e La mia ultima storia disco d’oro.
Nel 2020 viene nominato alla 65° edizione del David di Donatello, nella categoria “migliore canzone originale” col brano Festa, per il film BANGLA e nell’estate del 2020 pubblica Vienimi (a ballare), una miscela esplosiva di street-pop, musica popolare latina e cantautorato italiano, che riporta il cantante alle sue radici, la Calabria. Una delle canzoni di maggior successo dell’estate, certificata disco d’oro con oltre 10 milioni di stream e più di 14 milioni di visualizzazioni su Youtube.
Ad ottobre pubblica Che canzone siamo una ballad contemporanea, che esprime l’importanza di riconoscere in una canzone condivisa la storia d’amore e certi ricordi indelebili. E questa volta, mescola cantautorato italiano, pop internazionale e suoni urban, in modo potente ed empatico. Il singolo, che si apre con le note delicate di un pianoforte, segue un crescendo emotivo fino al ritornello fortemente elettronico. In questa canzone, sicuramente la più urban della sua produzione, i suoni pop della chitarra acustica e del pianoforte incontrano quelli più acidi della synth lead che crea un arpeggio volutamente fuori tempo rispetto al metronomo. Sentimento e sperimentazione sono le forze motrici della visione artistica del cantautore.
Aiello: Livello alto
Il 12 marzo, dopo l’esperienza sanremese uscirà il suo nuovo progetto discografico, dal titolo Meridionale, un omaggio alle proprie radici, composto da 10 tracce, tra cui il brano Ora che sarà presentato sul palco del Teatro Ariston per la 71° edizione del Festival di Sanremo, un brano che mescola Pop, Classic e Urban, prodotto da MACE e BRAIL.
Aiello è calabrese, e cita la Calabria in una dedica, ma anche in un impegno. Senza essere un politico, fa politica e la fa bene. Senza essere Muccino, la racconta da regista.
«Meridionale è un omaggio a chi mi ha dato la voce. È la mia prima occasione – afferma Aiello – per accendere una luce buona su una terra come la mia Calabria raccontata spesso a tinte scure, è un’occasione per vederne uno dei suoi infiniti lati buoni – il mix di culture diverse, dai greci ai normanni, dalle influenze balcaniche a quelle spagnole, che l’hanno resa unica, speciale».
Nelle tracce, le chitarre classiche e latine incontrano sonorità R&B e Urban, il Clubbing si alterna al Flamenco, la musica popolare meridionale abbraccia il Cantautorato italiano. Lo stile di Aiello è infatti un’esplorazione instancabile e appassionata e quest’album è il suo tentativo sincero di definire ancora una volta il pop alla propria maniera. «Se dovessi immaginare la musica di domani, la vedrei esattamente così – confida Aiello – che vada dritta al cuore, senza filtri, che racconti di me, che abbia sempre un suono ricercato».
La ricercatezza del sound e le parole dirette, mai scontate sono infatti anche al centro del brano sanremese che vedrà la contaminazione di generi tra Urban, Classic e Pop. È la storia di un ragazzo che confessa senza mezze misure di essere stato uno stronzo, accennando in modo passionale a un sesso speciale, che definisce sesso ibuprofene. L‘ibuprofene è un antinfiammatorio, che però se assunto in modo prolungato riduce la produzione di ormoni sessuali maschili. Il sesso ibuprofene oltre ad essere una delle frasi dei testi di Sanremo 2021 che sembrano destinate a restare, è una sorta di metafora suggerita da riflessioni sulle sue storie passate, fatte nella solitudine della pandemia, e spiega in conferenza stampa: «Ognuno lo può interpretare come vuole: sesso liberatorio, sesso curativo, sesso tossico». Poi aggiunge in dialetto: «È ‘na canzone strunza, di core e forte».
Aiello ha inoltre già annunciato il suo prossimo tour, anche se in realtà doveva iniziare il 18 marzo 2020, spostato poi in estate, spostato poi a marzo di quest’anno e spostato ancora al prossimo ottobre. La pandemia ha fermato gli artisti, e se noi seguiamo il Festival di Sanremo è anche perchè nel nostro piccolo vogliamo provare a dare il massimo per un settore, quello musicale, che ha fatto compagnia a tutti durante il lockdown, e si merita un riconoscimento. Lo dobbiamo alla musica!
Il testo del brano di Aiello in gara a Sanremo
ORA
di A. Aiello – Ed. Piciola/Sugarmusic/Proprietà dell’Autore
Ora ora ora ora
Mi parli come allora
Quando ancora non mi conoscevi
Pensavi le cose peggiori
Quella notte io e te
Sesso ibuprofene
Tredici ore in un letto
A festeggiare il mio santo
Il giorno dopo su un treno che mi portava a casa
Nessuno mi aveva detto “devi tornare a scuola”
Mi sono perso nel silenzio delle mie paure
L’atteggiamento di uno stronzo, invece era terrore
Non riuscivo a dirti che mi ricordavi di lei
Mi ricordavi di lui, ero fuori da poco
Ora ora ora ora
Te la ricordi ancora
Quella notte io e te
Sesso ibuprofene
Avevo il cuore malato
Ma tu non lo vedevi
Mi tenevo le pezze gelide dietro al petto
Ci tenevo a mostrarmi come un drago nel letto
Mi sono perso nel silenzio delle mie paure
L’atteggiamento di uno stronzo, invece era terrore
Non riuscivo a dirti che mi ricordavi di lei
Mi ricordavi di lui ero fuori da poco
Mi sono perso nella notte, non mi hai mai abbracciato
E mi vergogno a dirlo di solito sputo fuoco
Non riuscivo a dirti che mi ricordavi di lei
Mi ricordavi di lui, ero fuori da poco
Ho visto foto di te
Il tuo compagno, una bambina
Poi quella casa l’hai finita
Dovevi portarci me
Dovevi portarci me
Sesso ibuprofene
Mi sono perso nel silenzio delle mie paure
L’atteggiamento di uno stronzo, invece era terrore
Non riuscivo a dirti che mi ricordavi di lei
Mi ricordavi di lui ero fuori da poco
Mi sono perso nella notte, non mi hai mai abbracciato
E mi vergogno a dirlo di solito sputo fuoco
Non riuscivo a dirti che mi ricordavi di lei
Mi ricordavi di lui, ero fuori da poco.
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